Tutti gli appassionati, specie quelli più giovani, abbinano subito la squadra del Foggia alle imprese dei primi anni Novanta. Inevitabilmente i risultati raggiunti dal gruppo di Zdenek Zeman, composto da molti carneadi ed alcuni ottimi interpreti, potrebbe fare quasi pensare che la storia dei “satanelli” sia tutta lì. Ma ovviamente non è così: a metà degli anni Sessanta, sotto la guida del mitico Oronzo Pugliese, i rossoneri arrivarono al grande calcio. Dalla C alla B nel 1962, e l’ultimo salto due anni dopo. Il 1964 è un anno storico per i tifosi foggiani, trascinati al piano più alto da personaggi come il roccioso centromediano Matteo Rinaldi, ed un centravanti napoletano dotato di gran tiro, ricordato come la vera icona di quella squadra: Cosimo Vittorio Nocera. Nato a Secondigliano (Napoli) il 16 agosto 1938, Cosimo si affaccia al calcio nel suo paese natale. L’Italia si sta riprendendo dal primo dopoguerra. Come per tanti, i soldi per la famiglia di Cosimo sono purtroppo pochini ed il giovane deve rinunciare agli studi. Ma il pallone, beh...a quello non si riesce proprio a rinunciare. Di sicuro, per il ragazzo, rappresenta una prospettiva migliore rispetto al lavoro di garzone in una macelleria. Visto che il Napoli non si interessa a lui, accetta la chiamata del Foggia in terza divisione. Nocera è un attaccante centrale dal fisico ben strutturato, non possiede una tecnica raffinata ma sa farsi valere in area avversaria. Eccome: il ragazzo non impiega molto tempo per farsi apprezzare, soprattutto grazie a quel lasciapassare chiamato gol. Ne infila subito 15 nel torneo d’esordio, trascinando i pugliesi in B. Le successive 10 marcature in cadetteria non riescono a salvare il club dalla repentina retrocessione. Niente paura...ci pensa ancora Nocera, con altre 15 reti, a riconquistare immediatamente la promozione. Nel campionato 1962-63 timbra ben 24 volte, stabilendo il suo record personale, che gli valgono il titolo di capocannoniere del torneo. Ma è al termine della stagione 1963-64 che i rossoneri scrivono la storia, raggiungendo la Serie A per la prima volta, e grazie anche ad altri 14 gol del centravanti campano. Debutta nel massimo torneo ed in pochi mesi diventa l’uomo-rivelazione tra gli attaccanti italiani del periodo. Il suo ottimo momento di forma attira addirittura l’attenzione del C.T. della Nazionale Edmondo Fabbri, che lo fa debuttare in azzurro il 1° maggio 1965 a Firenze in occasione dell’amichevole con il Galles. Sostituisce Orlando all’intervallo e, giusto al 90° minuto, infila il 4-1 finale. Un debutto importante, che lo consacra primo calciatore del Foggia nella Nazionale maggiore insieme a Romano Micelli. Purtroppo, a neanche 27 anni, quello rappresenta per Nocera il punto più alto, a cui seguirà uno scadimento di forma e la scomparsa dai radar del grande calcio appena conquistato. Seguono altre annate tranquille con il Foggia prima della retrocessione e della fine di un grande momento per il calcio foggiano. Cosimo Nocera conclude il suo rapporto con l’agonismo dopo un’ultima stagione alla Massiminiana nel 1969-70. Nel periodo più recente si dedica con grande passione all’insegnamento del calcio ai ragazzi, dopo essere tornato al Foggia come vice allenatore tra il 1978 ed il 1980. Scompare nella sua città adottiva il 28 novembre 2012. All’inizio di questo 2015, gli è stata dedicata la Tribuna Ovest dello Stadio Zaccheria, teatro delle sue imprese da calciatore. Con 120 reti in partite ufficiali è tuttora il miglior realizzatore del club rossonero.
Fabio Ornano