L’
Hannover è una squadra troppo poco glamour per meritarsi le attenzioni di certa stampa “specializzata” (in cosa, però, non è dato saperlo). Figuriamoci poi quando si apprende che la coppia d’attacco è composta da due giocatori provenienti dalla
Tippeliga norvegese. Eppure proprio
Didier Ya Konan e
Mohammed Abdellaoue “
Moa” meritano una citazione quale una delle coppie gol meglio assortite nel panorama europeo. 6 reti in due nelle prime cinque giornate di Bundesliga, ma soprattutto un affiatamento nei movimenti che appare impossibile da costruire in un solo mese di lavoro.
Già, perché ad inizio agosto Moa vestiva ancora la maglia del
Vålerenga, segnando a raffica come mai gli era accaduto in passato, tanto che attualmente i suoi 15 gol lo mantengono in vetta alla classifica marcatori della Tippeliga. La carriera di Moa, origini marocchine ma passaporto norvegese (due settimane fa ha segnato, contro l’Islanda, il suo primo gol in nazionale), presenta una curiosità: da piccolo dovette sottoporsi ad un intervento chirurgico per correggere una malformazione al piede sinistro, nato con solo quattro dita. In
Norvegia si è distinto per due exploit: una tripletta su calcio di rigore in campionato, ed un gol dalla propria metà campo nella finale di coppa nazionale 2008 vinta dal
Vålerenga 4-1 sullo
Stabæk.
Ad Hannover
Ya Konan è invece di casa già da un anno, da quando ha lasciato il
Rosenborg con l’etichetta di incompiuto. A
Trondheim, del resto, veniva utilizzato lontano dalla porta, come esterno oppure da trequartista centrale. In Germania eccolo invece prima punta, nella stagione shock del suicidio di Enke. Senza le reti e la presenza fisica in attacco dell’ivoriano, a quest’ora il club sarebbe in
Zweite Liga. Lo dicono i numeri: nelle 25 partite in cui Ya ha giocato, l’Hannover ha raccolto 33 punti; nelle rimanenti 9, nemmeno un pareggio. In poco più di un anno di Bundesliga l’attaccante cresciuto nel
ASEC Mimosas di Abidjan (con il quale raggiunse nel 2006 le semifinali della Champions Leaguie africana, terminando capocannoniere della manifestazione in coabitazione con l’egiziano
Aboutrika) ha quasi totalizzato lo stesso numero di reti (12 contro 13) realizzate in tre anni di Tippeliga. Ennesima dimostrazione di come non esista un campionato dove, a priori, segnare sia facile.