La vicenda dell'ex stella del Cobresal intrappolata a San José insieme ad altri 32 minatori sta finendo bene. E adesso si può fare qualche confronto sull'idea che si ha del calciatore in diversi luoghi del mondo...
Adesso che la drammatica vicenda dei 33 minatori cileni intrappolati sta volgendo al termine, per fortuna in maniera positiva, si può parlare di calciatori. Anzi, di un ex calciatore: il 53enne Franklin Lobos, che oltre ad essere uno dei 33 bloccati nella miniera di San José è stato anche un ottimo centrocampista del Cobresal e di altre squadre cilene (144 presenze totali nella Primera Division) arrivando addirittura alla nazionale. Con la quale giocò alcune amichevoli di preparazione alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, venendo poi però 'tagliato' poco prima del torneo.
Dopo il ritiro Lobos ha fatto per un po' l'autista di taxi e autobus e poi ha trovato lavoro alla miniera, sempre come trasportatore. Il posto era sbagliato e lui ci si è trovato anche al momento sbagliato. Soprannominato dai tifosi 'El Mortero Magico', Lobos era ai suoi tempi famoso per gli assist e per la potenza nei calci di punizione. E anche ai suoi (bei) tempi sapeva che cosa fossero le miniere. Il Cobresal ha infatti sede a El Salvador, città mineraria nella regione di Atacama: nel logo del club non a caso c'è un elmetto giallo da minatore, come a rappresentare la maggioranza dei proprio tifosi. Impiegati e appunto minatori della Codelco, che possono abbonarsi al Cobresal ('cobre' significa rame e 'sal' sale) pagando l'equivalente di 15 euro a stagione. Un prezzo di favore, rapportato allo stipendio medio (Lobos guadagna sui 1.100 euro al mese, per dire) ma non certo alle condizioni di vita.
La retorica sul calciatore finito in miniera dopo che si sono spente le luci della ribalta è insopportabile, visto che il 99,9% dei minatori le luci della ribalta non le ha mai avute. Ma è interessante notare come adesso Lobos guadagni circa un terzo di quanto guadagnasse come calciatore di serie A. Un po' come se Cossu guadagnasse 'solo' il triplo di un minatore sardo. Poi c'è chi è rimasto a livello Cobresal e chi è emigrato come Ivan Zamorano, ex compagno e grande ammiratore di Lobos (''Un trascinatore come non ne ho mai visti, nemmeno al Real Madrid o all'Inter, sapeva che rappresentavamo la gente e ce lo ricordava anche durante le partite''), ma leggendo sul web i giornali cileni e confrontandoli con quelli del resto del mondo emerge chiara una differenza: in Cile non viene ritenuto incredibile che un ex campione della serie A sia un uomo come tutti gli altri. Viste le cifre di oggi non è probabile che Alexis Sanchez o Mark Gonzalez fra trent'anni debbano fare i minatori, ma il concetto rimane quello.