Il Liverpool è arrivato a Napoli su un aereo pilotato da Bruce Dickinson, il cantante degli Iron Maiden. Tifoso dei Reds che nella sua seconda carriera ha visto aereoporti più pericolosi di Capodichino...
Difficilmente vedremo il Napoli volare in trasferta su un aereo pilotato da Nino D'Angelo, ma al Liverpool è successo di farlo su un velivolo guidato da Bruce Dickinson. Non un omonimo del cantante degli Iron Maiden (dal 1981), ma proprio lui. Che alla passione per l'heavy metal ha sempre unito quella per l'aviazione. Da dieci anni è passato dal dilettantismo al semiprofessionismo, prima con la British Airways e poi con la Astraeus: ieri è stato lui a portare il Liverpool dal John Lennon Airport a Capodichino, sperando di veder vincere dal vivo la squadra di cui è tifoso (che non è il Napoli).
Dickinson guida regolarmente i Boeing 757 e nella sua seconda carriera si è trovato tante volte a dover uscire da situazioni più intricate di quelle che si verificano su un palco: nel 2006 riportò a casa 200 cittadini britannici dal Libano, proprio durante i combattimenti fra esercito israeliano ed Hezbollah, ricevendo i complimenti anche di piloti militari per il coraggio e la precisione nelle manovre.
Il momento più bello della sua vita non è stato all'ennesimo milione di dischi venduti, ma quando su uno dei suoi charter si è trovato come passeggeri un gruppo di piloti della RAF reduci dall'Afghanistan: alcuni di loro, fan degli Iron Maiden, gli chiesero l'autografo, tutti rimasero ammirati. Di sicuro ha più futuro Dickinson come pilota che Hodgson sulla panchina della sua squadra del cuore.