La grande pattinatrice tedesca è ancora ferma a causa di una squalifica per doping, ma al contrario di migliaia di altri atleti che gareggiano regolarmente lei non è mai risultata positiva ad alcun controllo. Se davvero è innocente, la sua disperazione si può comprendere...
Gli errori giudiziari esistono, ma il giornalismo sportivo è quasi sempre compatto nello schierarsi sul fronte colpevolista. Forse inseguendo le frustrazioni del suo pubblico, forse semplicemente per tradizione. Claudia Pechstein è l'atleta tedesca più forte di sempre negli sport invernali: parlando solo di Olimpiadi, 5 medaglie d'oro (più 2 d'argento e altrettante di bronzo) nel pattinaggio di velcoità su ghiaccio. Però ha pensato al suicidio, come ha confessato nell'autobiografia 'Oro e sangue - La mia vita tra l'Olimpo e l'inferno'. La 38enne Pechstein sta infatti scontando una squalifica per doping che terminerà a febbraio 2011. Nessuna positività ai controlli, né in questo caso né nel resto della carriera, ma 'solo' valori ematici anomali. Per lei non sono valse le scuse tipo caramelle, shampoo o pomate. Nel libro la pattinatrice racconta di avere pensato al suicidio nel marzo 2009, quando era sul punto di lanciarsi da un ponte insieme al marito. Poi era tornata ad allenarsi con il sogno dei Giochi di Vancouver, ma il TAS aveva respinto il suo ricorso. Ovviamente non sappiamo se sia colpevole o innocente, di sicuro c'è solo che ci sono sport di serie A con giustizia per azzeccagarbugli ed altri di serie B con giustizia sommaria.