Anche la
Ligue 1 ha il suo Mainz, almeno finché dura. E’ il
Brest, o
Stade Brestios 29 (questo il nome ufficiale del club), capolista a sorpresa del campionato francese. A differenza del Mainz, però, la squadra transalpina è una neopromossa, e prima dell’attuale stagione mancava nella massima divisione dal 1991. Dai tedeschi inoltre il Brest si differenzia per un approccio alla partita tutt’altro che offensivo. Ma in Francia la regola del primo non prenderle sembra ormai essersi diffusa a macchia d’olio.
La Ligue 1 ha la media-reti per partita più bassa di tutti i maggiori campionati d’Europa. “Mentalità difensiva e marcata attenzione a non subire gol piuttosto che a farli sono le principali causa della scarsa spettacolarità delle partite di Ligue 1”, ha commentato Christophe Dugarry all’emittente Cana Plus. Più positivo Sidney Govou: “I club francesi sono tatticamente ben organizzati in ogni reparto”. Neopromosse al comando della classifica quali
Montpellier, la scorsa stagione, e Brest, in quella attuale, rappresentano il sintomo di una certa propensione al difensivismo nel calcio francese.
I numeri del resto non mentono. Il Brest ha realizzato undici reti nelle prime undici giornate, uno score da zona retrocessione se si considera che solamente le ultime quattro della classifica, tra cui l’improponibile Arles-Avignone (l’esatta copia del Bolougne-sur-Mer della passata stagione, ovvero quando i miracoli si infrangono contro la dura realtà della massima divisione), hanno fatto peggio. Statistiche che non turbano certo il sonno di mister
Alex Dupont, l’architetto della grande sorpresa, recentemente gratificato per l’ottimo lavoro svolto dal presidente del club bretone
Michel Guyot con l’offerta di un contratto a vita. Niente male per un allenatore sconosciuto ai più che si reca al lavoro in Harley Davidson e che vanta nel proprio palmares solamente una Coppa di Lega, vinta nel 2000 con il Guegnon.