Ambizioni di classifica medio-alte, spettro della retrocessione incombente. Lo
Stoccarda 2010/2011 comincia ad assomigliare pericolosamente all’
Herta Berlino della passata stagione. Come è finita per la squadra della capitale è cosa nota. Gli svevi tremano. Il 3-5 incassato contro il
Bayern Monaco significa rimanere ancorati al penultimo posto, con 12 punti dopo 17 giornate. Un bilancio misero che non viene addolcito nemmeno dalla qualificazione ai sedicesimi di Europa League, torneo che oggettivamente non appare alla portata dei tedeschi. Nel frattempo è arrivato il nono allenatore,
Bruno Labbadia, negli ultimi nove anni. I predecessori? Ralf Rangnick, Felix Magath, Matthias Sammer, Giovanni Trapattoni, Armin Veh, Markus Babbel, Christian Gross e Jens Keller.
Tra i nomi sopra citati solamente
Magath e
Sammer non sono stati licenziati; il primo optò nel 2004 per la panchina del Bayern Monaco dopo aver condotto gli svevi al secondo posto, mentre il secondo si è dimesso nell’estate 2005. Al nome di Veh sono invece legate le pagine migliori della recente storia dello Stoccarda, grazie al titolo nazionale conquistato nel 2007. Poi la decadenza, che ha toccato il suo punto più basso nella gestione Keller, durata solamente 59 giorni. Labbadia sa cosa significhi lavorare in un ambiente dove le aspettative sono sempre più alte rispetto ai risultati, non per niente l’ultima squadra da lui allenata è stata l’Amburgo. Un’esperienza terminata lo scorso 26 aprile con l’esonero. Nello Stoccarda odierno la situazione è ancora più bollente.