38 - Nel 1914 una squadra svizzera riesce ad affiliarsi al comitato regionale lombardo e a giocare nella prima categoria italiana, facendosi anche onore. Una storia del passato ma forse anche del futuro...
L'assurdo campionato italiano 1914-15 merita di essere ricordato anche perché per la prima volta non è totalmente...italiano. Infatti il Chiasso, squadra di una città della Svizzera ticinese confinante con l'Italia, fin dal 1913 ha chiesto di poter essere considerato una squadra lombarda. Un po' per i buoni rapporti con Inter e Milan, un po' per accelerare la sua scalata (sarebbe infatti nella serie C della Confederazione), è nata questa aspirazione. Che solo la confusione del 1914, con la riscrittura di tutti i gironi, riesce a tramutare in realtà. E così dopo una serie di amichevoli contro le migliori squadre della Promozione (l'equivalente all'epoca della serie B) lombarda, la Cremonese e il Savoia Milano, il Chiasso viene inserito nel girone Lombardia Centrale-Emilia della Prima Categoria. Finirà quinto su sei, comunque a poca distanza dal Bologna terzo e dalla Milanese quarta. L'avventura italiana del Chiasso durerà fino a tutta la stagione 1922-23, quando il club rossoblu lascerà la Seconda Divisione (dove è stata retrocessa non per i risultati del campo ma per un lodo arbitrale ricordato come 'Il Compromesso Colombo') e tornerà ad essere svizzero. L'esperienza è comunque memorabile, perché in quell'era paleo-professionistica vengono accettati principi che ancora oggi si faticano a concepire. Basti pensare allo scandalo destato da Rangers e Celtic di Glasgow quando hanno manifestato l'idea di affiliarsi alla Premier League inglese.
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