Solitudine dei fanalini di coda messe a confronto. E quella di una decade fa sembra la favoletta dell’uomo-nero se paragonata alla stagione in corso. L’attacco del Bari, rete di Okaka contro i sardi compresa, l’ha buttata dentro solamente 14 volte. E la difesa? Bucata in 34 occasioni, due in più rispetto al Bari di Spinesi e tutti gli altri. Non basta. Dopo 21 giornate il Bari di Fascetti aveva raccolto 16 punti, da dividere in 4 vittorie e altrettanti pareggi. Quello di Ventura, invece, ne ha racimolati 14 in 22 partite di campionato. Un solo trionfo esterno (a Lecce), 2 pareggi (a Napoli e a Verona con il Chievo).
Ma se le pagine finali di quell’ormai polveroso romanzo-thrilling in dialetto barese culminò con l’esonero di Fascetti a 6 giornate dal termine (Sciannimanico al suo posto), quelle di Ventura hanno ancora tempo per svelare un esito diverso. Perché vanno bene le storie già scritte, ma l’imprevedibilità del calcio, quando ci si mette, è più forte di un ammasso di numeri.
Giorgio Burreddu