Ci sono tre squadre, in questo campionato, che sono andate oltre le previsioni:
Napoli,
Udinese e
Bologna. Le pongo in rigoroso ordine di classifica, ma tenderei ad associarle nel ragionamento. Le tre squadre, simbolicamente distribuite lungo lo Stivale, hanno infatti un punto in comune: l’organizzazione di gioco.
Quando le vedi in campo, magari osservandole anche in controluce nello spazio ridotto tra i reparti o nelle soluzioni di gioco, ti accorgi che c’è poco di casuale e molto di studiato nel loro modo di difendersi e di attaccare. Se prendete il primo gol del
Napoli contro il
Cesena, il diciottesimo firmato da
Cavani, è un perfetto Bignami di come si debba articolare un contropiede. O una ripartenza, se preferite. Affondo di
Hamsik, sovrapposizione di
Maggio, palla al centro per
Cavani. Chapeau.
Allo stesso modo, resto ogni volta impressionato dalle giocate sulle fasce dell’
Udinese di
Guidolin. La famosa catena di sinistra, quella costituita da
Armero e
Asamoah, è una delle cose migliori viste sui campi di Serie A in questa stagione. E non è male neanche a destra, dove Isla si mostra sempre una pedina preziosa. Dopodichè qualche banalizzatore sarà tentato di sostenere che quando si hanno
Sanchez e
Di Natale è tutto più facile. Non ci sono dubbi, ma va ricordato che c’erano anche un anno fa e che l’Udinese aveva 9 punti in meno di oggi. Se non fosse partita con il famoso handicap delle prime quattro sconfitte, sarebbe sin d’ora su un podio Champions.
Per ultimo cito l’ottimo
Bologna di
Malesani, più forte delle polemiche e dei malesseri societari. I tre punti di penalizzazione causati da Porcedda sono stati annullati dai gol di
Di Vaio, che ha sempre segnato. Ma anche da una squadra che ha una spina dorsale eccellente, con
Mudingayi e
Perez a reggere l’urto, centrali difensivi di valore e il miglior portiere italiano:
Viviano. Ma è nei giovani
Della Rocca o
Rubin che si misura la maturità tattica di Malesani, efficace come mai.
Ripeto. non è un caso se queste tre squadre hanno più punti di quanti gliene venivano pronosticati a inizio anno. Detesto le forme degenerative del sacchismo, specie nell’uso di un certo linguaggio oscuro, ma la coralità di una squadra ha un senso anche nel 2011.