Cos'ha nel cassetto
Franco Carraro? Scherziamo ma non troppo, poco dopo la sua nomina a commissario straordinario della FISI: la litigiosissima federazione degli sport invernali che da quando l'Alta Corte di giustizia sportiva ha annullato l'assemblea del 24 aprile 2010 per irregolarità di varia natura, non ha un presidente (quello decaduto sarebbe
Giovanni Morzenti). La nomina di Carraro è arrivata dalla Giunta del Coni, quindi in ultima analisi da
Petrucci, qualcuno l'ha letta come un contentino al Pdl visto che fra i nemici di Morzenti c'è il ministro-sciatore
Frattini ma non è in fondo importante. Questa carica, dopo tutte le poltrone occupate in vita sua, è un po' come il metadone per un tossico ma si tratta comunque di un luogo di potere e come tale può essere utile nella logica del 'da cosa nasce cosa'. La domanda seria è invece questa, attualissima visti i tempi supplementari di Calciopoli: come è possibile che il presidente della Figc nell'età di Calciopoli (in carica dal 2001 al 2006) sia considerato ancora un nome spendibile per lo sport italiano? Giova ricordare che era (è) considerato al tempo stesso un uomo di fiducia degli
Agnelli, un protetto di
Berlusconi, lo sfogatoio di
Moratti (non a caso qualche anno prima le grandi lo avevano imposto come presidente di Lega), un punto di riferimento per le squadre romane (grazie ai rapporti con
Geronzi), sorvolando sui rapporti politici con tutto quello che una volta si definiva arco costituzionale. Il fatto che alla fine dalla vicenda, da lui appresa in anteprima assoluta (la Procura di Napoli aveva avvisato la Figc già nel 2005), sia uscito con un buffetto (cioè una sanzione pecuniaria) è paradossalmente un'aggravante: ma come, avevi rapporti personali con tutti e non ti sei accorto di niente? Questo sarebbe il grande e insostituibile dirigente, secondo anche il novanta per cento dei media: capiamo chi ha lui come fonte per i propri retroscena, un po' meno i professionisti del 'non ci sono più i grandi dirigenti di una volta'. E via con agiografie di Onesti, Nebiolo, eccetera...Rimane il mistero eterno di quest'uomo senza una vera passione oltre all'aria condizionata (nel suo ufficio potrebbero viverci i pinguini), considerando la quantità di incarichi ricoperti anche fuori dallo sport (presidente di Impregilo, sindaco di Roma, presidente di Mediocredito...) ed il fatto che non sembri una persona mossa da interessi finanziari (ricchissimo di famiglia, nessuno stravizio, mai avuto problemi di sostentamento). Fra 5 o 6 presidenze di qualche cosa, come successore di
Beretta alla Lega Calcio si parla di lui da 3 mesi, ci lascerà e non lo avremo capito. Ammesso che ci sia qualcosa da capire.
Stefano Olivari