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Pacquiao conveniva di più

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L’attesa sfida tra Manny Pacquiao e Juan Miguel Marquez ha determinato una grande sorpresa ma contemporaneamente ha mandato in archivio uno dei risultati meno accettabili nella storia della grande boxe. Alla fine di dodici riprese abbastanza intense ma poco emozionanti Pacquiao ha ottenuto un verdetto di “split decision” che a mio parere penalizza il pugile messicano che nei due precedenti confronti con il rivale aveva ottenuto un pareggio ed una sconfitta ai punti. Quando è stato annunciato il verdetto ed il primo cartellino aveva espresso un risultato di parità (114-114, sei riprese per parte) ci si attendeva che gli altri due avrebbero assegnato il successo a Marquez, che nell’occasione recitava il ruolo dello sfidante perché il titolo WBO apparteneva a Pacquiao. Invece gli altri due verdetti hanno incredibilmente premiato il pugile filippino addirittura con due (115-113) e quattro (116-112) punti di vantaggio. L’esperienza mi ha insegnato che le immagini televisive possono trarre in errore ma la stessa esperienza mi consente di affermare, senza incertezze, che Marquez aveva meritato la vittoria. (...) A mio parere ha prevalso la migliore scelta di tempo di Marquez che ha sfruttato l’anticipo ed è quasi sempre stato il primo a prendere l’iniziativa. Molte riprese sono state abbastanza equilibrate e questo può aver determinato dei cartellini piuttosto sorprendenti. I giudici americani rifiutano quasi sistematicamente di giudicare un round pari ed allora è possibile che, obbligati a scegliere, abbiano la tendenza a favorire il pugile più importante o il detentore del titolo. (...) Temo che nella formulazione di un verdetto sbagliato abbiano influito le diverse conseguenze organizzative che la vittoria di Pasquiao, che lascia il titolo nelle mani del filippino, può determinare. Dovendo escludere una quarta sfida tra i due protagonisti dell’altra notte dovrebbe imporsi l’atteso duello tra Pacquiao e Floyd Mayweather ricordando che quando quest’ultimo ha incontrato Marquez nel settembre dell’anno scorso la sua vittoria è stata unanime ed in termini indiscutibili con margini da nove a tredici punti a favore di Mayweather. Se il pugilato professionistico avesse, come tutti gli altri sport, un’unica federazione Pacquiao e Mayweather sarebbero obbligati ad affrontarsi pena la perdita del titolo o della posizione di sfidante, invece dobbiamo attendere l’esito di complicate e spesso poco pulite trattative private. Rino Tommasi per Ubitennis Link alla versione integrale dell'articolo