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Balotelli e i falli di gioco

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Il Manchester City di Roberto Mancini ha di nuovo giocato malissimo, al di là della sconfitta, una di quelle partite che non si possono sbagliare, ma tutto il mondo parla di Mario Balotelli e di una espulsione al 90' che non ha certo influito sul risultato finale. L'Arsenal ha dominato più di quanto dica l'1 a 0, soprattutto nel secondo tempo e grazie anche all'assenza (fuori dopo un quarto d'ora per infortunio) dell'uomo chiave del City Yaya Touré, adesso i punti di ritardo dal Manchester United sono 8. E se fossimo in Italia si potrebbe tranquillamente parlare di complotto dopo il rigore regalato alla squadra di Ferguson contro il QPR, per un fallo su Young partito in netto fuorigioco e 'bravo a cercare il contatto' come nella peggiore serie A. In tutto questo, la novità è che al partito dei maestri di vita di Balotelli hanno aggiunto d'ufficio anche il traballante Mancini, andando anche oltre le sue parole peraltro equlibrate. Tutto è pronto per il grande rientro di Balotelli in Italia, tranne una cosa: i soldi. Come Mancini ha ben spiegato telefonicamente a Moratti (perché sempre di Inter o Milan si parla), se il City non ha svenduto e nemmeno venduto Tevez che giocava a golf in un altro continente invece di allenarsi, a maggior ragione non lo farà con un giocatore che ha messo il club sulla mappa mediatica del calcio inglese e che al netto del gossip ha quasi sempre condotto la mitica vita da atleta: diversamente sarebbe sempre infortunato, come tanti 'uomini veri' (non ci riferiamo certo a Pato, che ha problemi di altro tipo). In altre parole, per meno di 50 milioni per il solo cartellino nemmeno si risponde al telefono e non a caso Raiola, di solito maestro nell'operazione 'Facciamo casino così fanno lo sconto', è insolitamente prudente. Moratti, autore insieme a Branca (la cui vera qualità è prendersi le colpe degli errori del suo presidente), della peggior cessione della sua gestione rapportata al potenziale del giocatore, difficilmente pagherà il doppio di quanto incassato due anni fa, mentre è più probabile che sia Berlusconi a voler dare una sferzata di entusiasmo al suo ambiente con un'operazione che per l'Italia attuale sarebbe fuori mercato. Quindi non sarà tanto facile rivedere presto Balotelli in Italia, anche se i prossimi quattro mesi di pagine sportive saranno basati su di lui. Ed è più facile, per dirla tutta, che al City rimanga lui piuttosto che Mancini. Più concreto e immediato il discorso azzurro, essendo Balotelli l'unico giovane (ne parliamo da secoli, ma ha 21 anni e mezzo) italiano che assomigli a un campione. Siamo d'accordo con le convocazioni 'etiche' di Prandelli, perché la Nazionale deve rappresentare un ideale più che essere una squadra che miri alla vittoria furbetta, ma sarebbe assurdo che sconfinassero nell'autolesionismo. Ricordando che negli ultimi due Mondiali vinti i nostri uomini copertina erano Paolo Rossi e Fabio Cannavaro. I falli di Balotelli, anche contro l'Arsenal, sono stati falli di gioco. Twitter @StefanoOlivari