Phillip Buckley, editor del web-magazine Inside Futbol, analizza per il Guerin prospettive e speranze della nazionale inglese.
“E’ un’Inghilterra in tono minore, difficile sostenere il contrario. Ma è anche l’ultima chance per big quali John Terry, Steven Gerrard e Ashley Cole, con il solo
Wayne Rooney ancora lontano dal suo capolinea a livello internazionale. Prevedo difficoltà anche solo per superare la fase a gironi.
Non ci sono state grosse sorprese nelle convocazioni, a parte quella di
Alex Oxlade-Chamberlain, che però è sorprendente fino a un certo punto. Negli ultimi mesi si è scatenato un vero tam tam mediatico a favore della sua presenza a Euro 2012, tanto che anche la gaffe di Hodgson – che disse di averlo visto in forma in Champions contro Pirlo e Ambrosiani - è passata in senso piano. Perché la chiamata del giocatore dell’Arsenal non andava giustificata, la desideravano tutti.
Oxlade-Chamberlain è un giocatore più maturo di quanto non dica la sua carta d’identità, però attenzione a caricarlo troppo di qualità messianiche, soprattutto nei due primi incontri quando mancherà Rooney. Wayne è insostituibile, e infatti Hodgson mischierà le carte proponendo una punta molto fisica come
Andy Carroll con accanto due ali, Ashley Young e molto probabilmente Stuart Downing. Sarà un 4-3-3 che oscillerà verso il 4-5-1. Non mi aspetto di vedere gran calcio dall’Inghilterra nelle prime due partite.
La mancata convocazione di
Rio Ferdinand è condivisibile. Il centrale del Manchester United non è più il giocatore ammirato nel suo periodo d’oro, e lo stesso Alex Ferguson ha ammesso le difficoltà a livello fisico di Ferdinand nel disputare due partite nel giro di una settimane. Se poi aggiungiamo il non idilliaco rapporto con John Terry per le accuse di razzismo fatte contro JT dal fratello di Rio, Anton, direi che Hodgson ha eliminato un potenziale elemento di disturbo nello spogliatoio.
Con
Roy Hodgson la FA non ha effettuato una scelta esaltante. Negli ultimi anni il mister ha fatto bene solo in contesti medio-piccoli, soprattutto tecnicamente, mentre a Liverpool è stato un flop clamoroso, con una squadra in condizioni fisiche da zona retrocessione. Non ci sono da gestire cavalli pazzi alla Neymar o alla Balotelli, e questo può aiutarlo. La stampa poi si è finora dimostrata benevola nei suoi confronti, ma alle prime sconfitte sono convinto che l’idillio è destinato a spezzarsi. Molti vedono Hodgson come un traghettatore scelto in una situazione di emergenza. E allora perché un contratto di quattro anni?
La partenza di
Fabio Capello nasce da un motivo d’orgoglio. C’è chi dice che l’interferenza della FA sul caso della fascia di capitano a Terry sia stata solo una scusa per lasciare una nazionale sul cui potenziale lui non credeva più. Non sono d’accordo. Ho sempre considerato Capello un vincente, ma anche un guerriero, e non mi sembra proprio da lui lasciare la barca utilizzando simili mezzucci. Le invasioni di campo della FA ci sono state, compromettendo il rapporto tra le parti. Nessuno voleva più lavorare con l’altro. Capello ne ha preso atto e ha scelto di andarsene, a testa alta e con la propria reputazione intatta”.