La notizia è che il Totocalcio esiste ancora, in questo ottobre del 2012, ma il 99% degli appassionati di calcio probabilmente lo ignora. Anche chi è cresciuto con la schedina da compilare entro il sabato sera, in certi casi (nei paesi più piccoli) anche entro il sabato a mezzogiorno, adesso è passato alle più semplici e immediate scommesse sportive. E se gli venisse voglia di compilare la vecchia cara schedina, scoprirebbe che le partite da pronosticare sono diventate 14 (per la verità da quasi dieci anni). Nei primi nove mesi del 2012 il Totocalcio ha raccolto 25,3 milioni di euro, con un calo del 27,5% rispetto al corrispondente periodo del 2011. Pauroso il meno 67% del Totogol, che tra gennaio e settembre 2012 non è andato oltre i 900 mila euro, contro i 2,7 milioni del 2011. Per dare un termine di paragone, all'apice del suo successo (anni Ottanta, ma soprattutto inizio degli anni Novanta con l'esplosione della sistemistica grazie a computer e programmi che con gli occhi di oggi fanno tenerezza) il Totocalcio arrivava a raccogliere 90 miliardi di lire ogni fine settimana: in pratica, traducendo in euro, quasi il doppio di quanto è stato raccolto in 9 mesi del 2012. Di più: manteneva di fatto il CONI e tutto lo sport italiano, che invece adesso viene finanziato direttamente dallo Stato. Adesso è di fatto un morto che cammina, in attesa di raggiungere nel Pantheon del tempo che fu anche fratelli sfortunati come Totosei e Totobingol, per non dire lo storico Totip. Al netto dell'effetto nostalgia, in termini di probabilità di vittoria non c'è però paragone fra le scommesse a quota fissa di adesso e quelle a totalizzatore di una volta. Senza contare che nel montepremi andava solo il 38% o giù di lì della raccolta totale. Insomma, il passato era peggio.