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Gli arbitri sgraditi a Sibilia

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Gli arbitri sbagliano sempre ai danni delle stesse squadre e le squadre del Sud sono le più penalizzate. Non stiamo parlando di adesso ma del 21 dicembre 1982, quando la solita assemblea prenatalizia di Lega ci regala dichiarazioni e polemiche dal sapore modernissimo. Assenti il presidente della Juventus Giampiero Boniperti, causa influenza, ma soprattutto quello del Napoli Corrado Ferlaino che dopo la sconfitta con la Fiorentina ha attaccato il sistema arbitrale dicendo che la crisi della sua squadra (allenata da Bruno Pesaola, l'indimenticabile 'Petisso') dipende anche da un atteggiamento generalizzato dei dei direttori di gara nei suoi confronti. Fossati, presidente del Genoa, se la prende proprio con l'assente: "Di che cosa si lamenta Ferlaino? Il rigore del Napoli contro di noi non c'era, Pairetto in quell'occasione ha sbagliato. Voglio ricordare che l'arbitro torinese ci ha diretti due volte fischiandoci contro ben tre calci di rigore". La posizione per così dire campana viene esposta dal presidente dell'Avellino Sibilia: "Ferlaino si butta avanti per non essere trattato male, il Sud comunque è sempre trattato male. Ferlaino non deve preoccuparsi, se la squadra c'è risponderà coi fatti altrimenti è inutile aspettare Babbo Natale. Bastano però due o tre risultati per rimediare una brutta situazione. Adesso io non posso lamentarmi, ho detto quello che non andava o meglio quelli che non andavano e loro quelli della Can non li hanno più mandati. Piuttosto domandate a D'Agostini perché non ha più designato per l'Avellino gli arbitri dell'anno scorso. Volete dei nomi? Eccoli: Lanese, Pieri, Menegali non sono più venuti". Sibilia era uno che sapeva farsi ascoltare.