Silvio Berlusconi, a meno che il leader del Pdl sia un altro (ah sì,
Alfano) ha paracadutato
Franco Carraro in Emilia Romagna, per un sicuro (è il quarto in lista) posto da senatore dopo le elezioni politiche. Dopo il colpo, in positivo, di
Balotelli, una mossa autolesionistica di cui si fatica a capire la logica. Non c'era bisogno dell'ex presidente del Bologna
Giuseppe Gazzoni Frascara per ricordare ai bolognesi che Carraro era presidente della Figc nel 2005, quando il Bologna non fu ripescato in A ai danni di una Reggina che per le fideiussioni false presentate all'atto dell'iscrizione avrebbe dovuto essere retrocessa. Non entriamo nel merito politico della vicenda, che in ogni caso ci sfugge visto che Carraro c'entra zero (nato a Padova, ex presidente del Milan, da decenni residente a Roma) con l'Emilia, limitandoci allo sport. Dove Carraro ha ricoperto ogni carica, da quella di presidente della federazione sci nautico a quella appunto di numero uno della Figc (in due periodi diversi, il secondo finito con le dimissioni in piena Calciopoli), passando per la presidenza della Lega (anche in questo caso in due periodi diversi, più un terzo da commissario) e del Coni oltre che per la presenza in mille altri enti e commissioni (Comitato Olimpico Internazionale, Esecutivo Uefa, varie ed eventuali). Il tutto con qualche intervallo, come ministro socialista (erano i tempi di
Craxi) durante i governi Goria, De Mita e Andreotti ma anche come sindaco di Roma. Da dirigente calcistico Carraro è stato il punto di incontro di mille poteri: uomo di Berlusconi ma anche amico di
Cesare Geronzi nel periodo in cui il banchiere era un personaggio chiave del calcio italiano (purtroppo nel recente 'Confiteor', il libro-intervista di
Massimo Mucchetti, questo capitolo è pieno di imprecisioni e un po' tirato via), referente privilegiato della Fiat ma anche ricevitore delle telefonate di sfogo di Moratti che lo riteneva (!) super partes. Uno dei tanti aspetti grotteschi della vicenda è che Gazzoni è stato uno dei primi berlusconiani di Bologna, grande investitore (con la pubblicità della sua Idrolitina) sulle reti Mediaset, addirittura ex candidato sindaco con Forza Italia proprio a Bologna. Fra i tanti impresentabili presentati in lista dai partiti (ma non da tutti), dopo il ritiro della candidatura di
Moggi (con Stefania Craxi) è senz'altro Carraro quello che colpisce di più gli appassionati di calcio e non solo a Bologna. Può far guadagnare voti al Pdl? Sicuramente no, in una città neutra nei suoi confronti mentre a Bologna ne farà sicuramente perdere (da ricordare il volantinaggio della Lega Nord prima di Bologna-Roma, in cui si invitava a non votare Carraro). Ha un progetto politico interessante? Mai avuti, nemmeno nello sport dove da mezzo secolo ha occupato qualsiasi poltrona (il vero mistero di Carraro è questo: il potere sì, ma per cosa?). E' legato al territorio? Non scherziamo. E allora, si chiedono dalle Alpi al Lilibeo, perché? Potremmo definirlo un premio alla carriera.
Twitter @StefanoOlivari