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Rafa Benitez manca il quid, per riciclare la famosa battuta di
Berlusconi su
Alfano. Dove per quid si intende un misto di carisma, bella presenza, sensibilità nel dire sempre la cosa giusta, varie ed eventuali. Ma oltre al quid gli manca ben poco, visto che è uno degli allenatori più vincenti del mondo e che con il suo ingaggio (oltretutto a cifre da
Mazzarri, poco più di 3 milioni di euro netti a stagione) il Napoli ha fatto davvero un grande colpo. Facendo del bene all'intristito calcio italiano, che non ha più i soldi e l'appeal per trattenere o prendere i grandi campioni ma rappresenta ancora una sfida importante per un tecnico. Benitez ha una dimensione internazionale (ha vinto coppe, e non di secondo piano, con Liverpool, Valencia, Inter e pochi giorni fa anche con il Chelsea), un'immagine positiva anche se non brillante (per questo non ha mai avuto una vera chance di guidare il 'suo' Real Madrid, sogno di una carriera), la capacità di fare bene anche senza superfenomeni: va ricordato che nel terzo millennio l'unico allenatore in grado di vincere la Liga su una panchina diversa da quella di Real e Barcellona è stato lui. Non è il capopopolo che possa infiammare Napoli o qualsiasi altro contesto in cerca di profeti, ma con tutto il rispetto per Mazzarri rappresenta per la storia partenopea un passo in avanti. Il suo limite risiede nel come si pone rispetto ai giocatori: non gestore di situazioni e di uomini, in base all'ispirazione del momento, ma insegnante di calcio. Per questo il Paris Saint-Germain degli all star, alla disperata ricerca di un 'nome', non l''ha preso in considerazione, per questo nell'Inter post Triplete non ha funzionato (ma in quattro mesi ha vinto la Supercoppa italiana e il Mondiale per il club...), per questo
Abramovich l'ha sempre considerato un traghettatore verso il Mourinho bis a prescindere dai risultati, ottimi, e dal gioco (modesto, soprattutto in Premier League).
De Laurentiis, che ha twittato entusiasta il suo ingaggio, sa che con una sceneggiatura solida si possono fare grandi film anche senza il divo della situazione (comunque
Cavani non è ancora partito). E i conti li sa fare, visto che il Napoli è l'unico grande club in attivo fra quelli che sono 'obbligati' a vincere. Adesso, appunto, non rimane che vincere. La storia di Benitez dimostra che ne è capace, anche senza quid.