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Gli invendibili Osvaldo e Borriello

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Osvaldo e Borriello sono un attacco da serie A di fascia alta: forse da Nazionale, che peraltro entrambi hanno frequentato, sicuramente da Roma. Che poi sarebbe il club che non riesce a venderli e nemmeno a prestarli, per un motivo scrivibile e uno meno. Quello scrivibile sono i megaingaggi: quasi 5 milioni lordi l'italo-argentino e 5 milioni e mezzo l'ex punta di Milan, Juve e Genoa, roba da serie A di inizio millennio (il quinquennale a Borriello risale all'epoca di Rosella Sensi, però) e comunque insostenibile per un club che naviga a vista, già zavorrato dalla 'scelta di vita' di De Rossi e dalle richieste del trentasettenne Totti, che preme per rinnovare il contratto in scadenza a giugno. Il motivo meno scrivibile è che ovunque siano stati Osvaldo e Borriello hanno raccolto tanti complimenti dagli addetti ai lavori, e anche affetto quasi unanime da parte dei compagni (Roma compresa), ma nella sostanza non hanno funzionato e non sono mai stati amatissimi dalle tifoserie. Forse baciano la maglia meno bene di tanti colleghi o partecipano a meno cene 'consigliate', forse hanno una esposizione extracalcistica che al primo risultato negativo fa scattare riflessi del genere Coppi-Dama bianca, di sicuro in pochi fra i fan di sesso maschile hanno pianto per le loro partenze. Il fatto che in carriera fra giovanili e calcio vero abbiano cambiato 9 squadre (ma Osvaldo ha 27 anni,Borriello 4 di più) non depone a loro favore, in ogni caso. E quindi? Il problema dei giocatori di fascia media con ingaggio super è comune a mezza serie A, ma è comunque clamoroso che una coppia da Nazionale sia trattata come qualcosa di cui disfarsi ad ogni costo. Non sono inferiori a possibili arrivi spacciati come top player (si dice così?), entro fine agosto qualcuno alla canna del gas se ne accorgerà.