Gennaro Gattuso è l'ennesimo allenatore esonerato da
Zamparini, a causa non tanto delle 3 sconfitte del Palermo nelle prime 6 giornate di B quanto per un amore mai nato fra un padre-padrone e un allenatore fresco di panchina ma con troppa personalità per chinare il capo di fronte a critiche continue del suo datore di lavoro. Inutile schiacciare il tasto 'Signora mia, quanti esoneri. All'estero, invece, sì che sanno programmare...' o fare dell'ironia su Zamparini (al massimo statistica: 44 tecnici, alcuni anche più volte, in 25 anni di calcio), che è uno dei pochi presidenti italiani a pagare gli stipendi puntualmente. Farà così anche con Iachini, sua vecchia conoscenza al Venezia come giocatore e come allenatore (subentrò all'esonerato
Prandelli...). Questa frenesia va bene a tutti noi: ai giornalisti che scrivono, ai presidenti che si fanno vedere attivi spendendo al massimo i soldi di un portiere di riserva, ai giocatori che hanno l'alibi pronto e ovviamente agli stessi allenatori, che nell'arco di una stagione hanno molti più posti di lavoro a disposizione rispetto al numero dei club. L'aspetto interessante della vicenda non è quindi l'esonero, ma l'ennesimo fallimento italiano di un progetto
Guardiola (sempre senza
Xavi, Iniesta e
Messi, va detto
), cioé del voler stupire rinunciando ad un allenatore con un percorso per puntare sull'ex calciatore fresco di ritiro e di abito di sartoria, sperando che porti aria nuova. Con
Montella e Mancini ha funzionato, per poche partite alla Roma e poi con Catania e Fiorentina, con quasi tutti gli altri no. A metà strada fra l'allenatore-allenatore e il calciatore che ci prova sta il mago delle giovanili, come filosofia di scelta: ma dopo le prime esperienze non sembra che ci sia la coda alla porta di
Stramaccioni e
Mangia. E quindi? Quasi nessuna grande, a parte qualche colpo di testa, punta su un allenatore inesperto e anche il relativamente giovane, tipo
Conte, è arrivato in alto dopo essersi messo alla prova a un livello inferiore ma comunque sempre professionistico. Gattuso ci ha provato, per poche partite al Sion e adesso al Palermo, ma non è andata. Merita comunque rispetto la scelta di rimettersi in gioco, rischiando la reputazione, invece di impigrirsi come seconda voce nelle telecronache.
Twitter @StefanoOlivari