Neymar è costato al Barcellona 57 milioni di euro: non lo affermano i vituperati giornalisti, ma il Barcellona stesso. Anzi no, ci siamo sbagliati, i milioni sono 17,1: anche qui la fonte non è giornalistica, perché si tratta del presidente del Santos
Odilio Rodrigues Filho. E il fatto che il mito più recente del calcio brasiliano, un po' ridimensionato in questi primi mesi in Catalogna, non fosse tutto di proprietà del Santos non c'entra perché spetta al Santos dare il 45% di quei 17,1 milioni alle due società private (in molti paesi questo è possibile, mentre in Italia è proibito: meglio l'Italia) che vantavano diritti su Neymar. Frattaglie, anche se significative, facenti parte dell'operazione: l'incasso di 2 amichevoli (con penale di 4,5 milioni in caso di mancata disputa), 2 milioni di bonus se Neymar dovesse classificarsi nei primi tre posti della classifica del Pallone d'Oro (possibile, in prospettiva: ma di sicuro questi 2 milioni non sono ancora stati pagati) e 7,9 di milioni di euro per una fumosa 'opzione' su altri giocatori del Santos, a occhio un escamotage dei brasiliani per non dare il 45% di questi soldi ai 'soci' nell'azionariato di Neymar. Uno dei due soci, parentesi, è il famos Grupo DIS, storicamente vicino al Santos e quindi esterno fino a un certo punto. Tirando le somme, il Barcellona avrebbe dovuto pagare per Neymar 27 (17,1 più 7,9 più 2) milioni di euro. Una bella cifra in assoluto, ma modestissima se rapportata all'jmpatto mediatico e tecnico del giocatore:
Higuain, per dire, è costato al Napoli molto di più. Peccato per il Barcellona che per Neymar dalle sue casse siano usciti 30 milioni in più di quanto arrivato a Santos e soci... Una commissione del 52,6%, quindi? Ditelo a chi sostiene che il problema del grande calcio è quello di aumentare il fatturato. Ma soprattutto, controlliamo queste grandi operazioni con cui tanti club europei hanno messo a posto non tanto i loro bilanci quanto quelli personali di alcuni dirigenti e consulenti.
Twitter @StefanoOlivari