Entriamo nel merito del nuovo calcioscommesse, che poi altro non è che una prosecuzione del vecchio: la lettura dell'ordinanza della procura di Cremona, facilmente rintracciabile sul web, lo dimostra chiaramente mescolando vicende vecchie (alcune addirittura anche già con sanzioni sportive, tipo l'omessa denuncia di
Conte ai tempi del Siena) e nuove, quelle che hanno portato ai quattro arresti, alle perquisizioni e all'indicazione delle partite da analizzare con attenzione. Quattro con il Milan in campo, due con l'Inter, tre con la Juventus, tanto per alzare l'audience e farci trovare dai motori di ricerca. Partiamo dai nomi. Gli arrestati, in particolare
Francesco Bazzani e
Salvatore Spadaro, risultano ai magistrati essere gli intermediari fra sindacati di scommettitori (per recuperare 700mila euro su una partita facile, magari con il risultato quotato a 1,30, bisogna avere la taglia per giocarne il quadruplo) e calciatori disposti a vendere le partite. Il punto è che la coppia, in particolare Bazzani, è conosciuta da mezzo mondo del calcio: quello, per intenderci, che dalla serie A alla Lega Pro si dà appuntamento la domenica sera (ma non solo) in quei locali di Milano in cui qualche anno fa troneggiavano Lele Mora e Fabrizio Corona. Apparentemente solo due fra i tanti scroccatori di maglie e di biglietti omaggio, evidentemente volevano unire l'utile al dilettevole. Questo non dimostra che i calciatori o gli ex calciatori che contattavano, con frequenza al limite dello stalking, fossero taroccatori di partite. E quindi? Come per Calciopoli (a proposito: e la madre di tutte le intercettazioni? La bomba atomica? Forse ci arriva prima la Siria…), gli effetti sportivi per gli interessati saranno più duri di quelli penali, non fosse altro che per l'inversione dell'onere della prova.