Tutta colpa del Milan? L'assenza di partite di serie A ispira bilanci di vario tipo e non tutti sono positivi. Di sicuro non lo sono quelli relativi all'affluenza negli stadi, che nella stagione in corso è calata rispetto ai livelli già preoccupanti del recente passato. Dopo le 17 giornate già disputate la media degli spettatori in Serie A (23.752) registra un calo del 3.8% rispetto al dato finale della scorsa stagione (24.655 spettatori), secondo i dati dell'Osservatorio Stadi Italiani. Per dare un termine di paragone, a metà anni Ottanta si sfioravano le 40mila presenze medie... L'Inter è sorprendentemente, vista la differenza di prospettive rispetto anche solo a un paio di anni fa, al primo posto per quello che riguarda le presenze casalinghe con un aumento del 10,5%. Seguono Napoli e Roma, mentre colpisce che il Milan sfiori il 20% di calo di presenze: male in campionato, ma pur sempre unica squadra italiana rimasta in Champions League (e comunque con un passato di grandi affluenze anche negli anni della B). Una conferma la Juventus, che in trasferta è come richiamo la numero uno in Italia: con i bianconeri in campo si è registrato il miglior pubblico stagionale a Bergamo, Bologna, Verona (Chievo), Firenze, Milano (Inter), Livorno e Parma. Questa la classifica completa: Inter (52.038), Napoli (42.681), Roma (41.737), Juventus (37.472), Milan (36.471), Fiorentina (32.214), Lazio (30.084). Sampdoria (23.055), Bologna (21.062), Verona (20.017), Genoa (19.696), Torino (16.894), Catania (14.443), Atalanta (14.163), Udinese (13.139), Parma (12.839), Sassuolo (12.577), Livorno (11.326), Chievo (10.229), Cagliari (4.600). I numeri non vanno però presi in maniera acritica e quindi bisogna fare alcune considerazioni a margine. La Juventus, cioè quella che da 2 anni e mezzo è la migliore squadra d'Italia al di là del seguito che avrebbe a prescindere, è paradossalmente penalizzata dal suo stadio-gioiello: bello, moderno, ma piccolo in occasione delle grandi sfide. Più 7,5% per i bianconeri, ma nel vecchio Comunale i risultati sarebbero stati migliori. Il Cagliari è stato fino a poche partite fa una squadra itinerante e non certo in città comode per i residenti in Sardegna. I risultati non sempre sono decisivi, come provano il caso Inter e anche lo stesso Napoli: un bel pubblico, ma quasi la metà (!) rispetto all'era Maradona. A riprova della grandezza di Maradona e dei tempi decisamente cambiati. Molto bene la Fiorentina, in aumento di circa il 20%: anche senza scudetti il pubblico dimostra di credere in un progetto. Insomma, in queste classifiche c'è tutto e il contrario di tutto, ma in aggregato è impossibile da discutere il fatto che allo stadio l'italiano medio vada sempre di meno. Servirebbero più soldi, per farci tornare le mitiche famiglie (che peraltro non ci sono mai andate: le donne sono in proporzione molto più numerose oggi), ma anche più Maradona. O almeno uno. Rimaniamo convinti che un colpo pazzesco (anche Maradona e
Zico ai loro tempi lo furono), da parte di chiunque, rimetterebbe in circolo un entusiasmo e una positività che sarebbero molto più importanti dei risultati o del livello del gioco. Il ritorno della sensazione un po' infantile di essere al centro del mondo, contro il declino (non solo nel calcio) e i suoi malinconici cantori la migliore ricetta rimane questa.