L'esonero di David Moyes da allenatore del Manchester United dopo una sola stagione, per quanto disastrosa, non è paragonabile ad altre brevi esperienze alla guida dei top club europei. È chiaro che il calcio di oggi tritura tutto e che ad un certo livello di aspettative mediatiche essere settimi in campionato e usciti ai quarti di Champions League viene considerato un fallimento, ma qui stiamo parlando del Manchester United, di una proprietà per per cultura poco avvezza ai ribaltoni prematuri (soprattutto quando costano 25 milioni di euro di contratto residuo) e soprattutto di Alex Ferguson. Che ha fortemente voluto Moyes come suo successore, dopo 27 anni di regno, e che lo ha difeso contro ogni tipo di critica almeno fino a qualche settimana fa. Lo stesso Ferguson che nella stagione 1986-87, dopo essere arrivato dal meraviglioso Aberdeen di quell'epoca (e dalla nazionale scozzese) in sostituzione di Atkinson a stagione appena iniziata, con una buona squadra (l'anno precedente era arrivata quarta, quello ancora prima aveva vinto la FA Cup) arrivò undicesimo, con pochi turni passati nelle coppe nazionali e senza nemmeno il problema dell'Europa, visto che si era nel pieno del bando del dopo-Heysel. E non è nemmeno da dire che stesse tirando su la generazione dei fenomeni, visto che all'epoca Giggs aveva 14 anni e Beckham 12… Invece l'allora presidente e proprietario Martin Edwards difese la sua scelta e fu ancora più coraggioso due anni dopo, quando dopo un'ottima stagione il Manchester United di Ferguson si piazzò ancora una volta all'undicesimo posto. Ed era la squadra che aveva come attaccanti Mark Hughes e Brian McClair… Tornando al presente, la forza della scelta di Ferguson (e da lui difesa, almeno in pubblico, fino alla Champions League) era stata sottolineata anche dai sei anni di contratto dati a Moyes. Non stiamo dicendo che con un po' di pazienza Moyes sarebbe diventato Ferguson, visto che la storia del calcio è piena di allenatori bravissimi ma di categoria. Su Moyes pesa come un macigno il fatto che questa squadra sia la stessa che l'anno scorso ha vinto la Premier League, più gli acquisti non esattamente a buon mercato di Mata e Fellaini. Il crollo non può essere imputato quindi solo agli infortuni di Van Persie. È però vero che senza un po' di pazienza Ferguson non sarebbe mai diventato Ferguson. Conclusione? Mengre stiamo scrivendo queste righe non c'è ancora niente di ufficiale, ma scommetteremmo su Giggs con un tutore, il più scontato dei tutori. Alla fine forse con l'ombra di Ferguson avrebbero fatto male quasi tutti.