La LegaPro ha avuto ultimamente una buona idea, ma non è stata quella di devolvere il suo 17% di voti alla causa di Carlo Tavecchio. La buona idea è stata quella di non aspettare l'elemosina della RAI, contendendo spazi al tamburello o alla pallamano, creandosi la propria piattaforma televisiva e producendo in proprio tutte le partite (circa 1.200) della stagione 2014-15. Il progetto, presentato nella sede di Firenze dal presidente Macalli, da Romi Gai (l'ex dirigente della Juventus di Giraudo, ideatore dell'operazione: Gai, non Giraudo che tuttora si occupa di categorie superiori) e Claudio Arrigoni (l'ex direttore di Sky Sport, adesso quindi direttore di LegaPro Channel) praticamente consiste nel trasmettere tutte le partite della stagione in diretta streaming su sportube.tv, finanziandosi con la pubblicità e rivendendo (evidentemente per poco) ad altre emittenti le partite più interessanti: quindi alla RAI, che trasmetterà uno dei due anticipi del venerdì, alle emittenti locali ma anche agli stessi siti ufficiali dei club. Il tutto va di pari passo con un mega-spezzatino che vedrà due fasce orarie al venerdì, cinque al sabato e alla domenica, una al lunedì. Un delirio di calendario, in cui sarà difficile raccapezzarsi anche per i più motivati. La serie C (possiamo, senza offesa, tornare a chiamarla così visto che è tornata ai 3 gironi da 20 con cui negli anni Settanta siamo cresciuti prima della riforma C1-C2) allarga così senz'altro il suo bacino d'utenza televisivo, puntando anche sugli italiani all'estero legati alla propria città di origine, ma potrebbe perdere molti dei suoi non molti spettatori fisici. Si tratta comunque di una scommessa coraggiosa e di un bel progetto, del tutto mancante in serie A (qualcuno ha notizie dei diritti web?), che cerca di valorizzare l'unico vero punto di forza della LegaPro e cioè l'attaccamento dell'italiano al campanile.
Twitter @StefanoOlivari