Saldo negativo: la Croazia è una delle poche nazionali con cui gli azzurri contano più sconfitte che vittorie. Nei sette precedenti contro i biancorossi, l’Italia ha vinto una sola volta (4-0 a Genova: reti di Gabetto, Ferraris, Biavati e Grezar su rigore), tra l’altro in amichevole. Era il 1942, in piena Seconda guerra mondiale. Per un breve periodo (1941-45), la Croazia divenne uno stato indipendente (ma solo di nome, visto che in pratica era uno stato satellite dell’Asse). Terminato il conflitto, i croati vennero inglobati nella Jugoslavia socialista e lì vi rimasero fino al 1991, quando dichiararono l’indipendenza. Dagli anni Novanta ad oggi, i cammini di Italia e Croazia si sono incrociati altre sei volte, e la nazionale azzurra non è mai uscita vincitrice: tre pareggi e tre sconfitte.
La prima sfida tra l’Italia e la neonata nazionale della repubblica croata risale al 16 novembre 1994, qualificazioni per gli Europei d’Inghilterra: a Palermo, una doppietta di Davor Suker consegnò la vittoria ai ragazzi allenati da Blazevic. A nulla servì il tardivo gol di Dino Baggio. Quel k.o. fu l’unico di tutta la campagna di qualificazione agli Europei, ma tanto bastò per lasciare il primo posto del girone ai croati. Un anno dopo, l’Italia di Arrigo Sacchi non riuscì infatti a cogliere la rivincita in trasferta, anche se l’1-1 di Spalato fu comunque un risultato positivo, visti gli 80 minuti giocati in dieci uomini per l’espulsione del portiere Bucci in avvio di gara. Al vantaggio di Albertini replicò ancora Suker, a segno dagli undici metri: l’attaccante del Siviglia superò su calcio di rigore il nostro Francesco Toldo, all’esordio in nazionale maggiore.
Dopo uno 0-0 avaro di emozioni in un’amichevole del 1999, arriviamo ai Mondiali di Giappone e Corea del Sud, giugno 2002. A Ibaraki, Ivica Olic e Milan Rapaic ribaltarono il gol di Christian Vieri e confezionarono un 2-1 che complicò parecchio i piani di Giovanni Trapattoni, costretto a giocarsi la qualificazione col Messico all’ultima giornata. Nella sfida contro la selezione di Mirko Jozic, l’Italia vide annullarsi due reti (una di Vieri e una di Materazzi) e perse Nesta per infortunio. Nonostante le difficoltà, l’Italia superò la prima fase, mentre l’exploit dei croati - rivelazione del Mondiale di quattro anni prima - rimase isolato. Agli ottavi andarono Italia e Messico.
Se quello del 2002 fu un Mondiale sciagurato, la sfida contro la Croazia del 2006 ebbe tut’altro sapore, nonostante la sconfitta: fu la prima uscita dei Campioni del Mondo dopo il grande trionfo di Berlino. A Livorno la nuova Italia di Roberto Donadoni (che chissà perché, scese in campo con una divisa con sole tre stelle) perse l’amichevole di Ferragosto: uno 0-2 netto (Eduardo e Luka Modric) che servì solo a macchiare l’esordio del Ct, che tenne a riposo quasi tutti i 23 di Lippi e presentò in campo un undici sperimentale. Di quella sfida si ricorda soprattutto la pessima condotta dei pochissimi tifosi ospiti, che si disposero nel loro settore, a forma di svastica.
L’ultimo incrocio è quello degli Europei del 2012, fase a gironi, storia recente. Come dieci anni prima ai Mondiali, la sfida contro la nazionale a scacchi è in programma alla seconda giornata. Gli azzurri di Cesare Prandelli dopo l’1-1 con la Spagna al debutto devono vincere per scavalcare in classifica la formazione di Slaven Bilic. A Poznan invece l’incontro termina 1-1: al vantaggio di Andrea Pirlo nel primo tempo, risponde Mario Mandzukic nella ripresa. Il cammino si fa più ostico, ma i risultati della terza giornata daranno in seguito ragione agli azzurri, che batteranno l’Eire e firmeranno il sorpasso sui croati grazie alla vittoria della Spagna sulla Croazia sull’altro campo.
Giovanni Del Bianco
@g_delbianco
Nella foto, Tommasi in tackle su Olic ai Mondiali del 2002.