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Angelo Anquilletti, 1943-2015

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Cudicini, Anquilletti, Schnellinger: iniziava così la formazione del Milan a cavallo tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta.
Cudicini, Anquilletti, Schnellinger: iniziava così la formazione del Milan a cavallo tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta. Un periodo di grandi successi internazionali, firmati da Nereo Rocco, che nel suo secondo mandato riuscì a fare persino meglio del primo. Il terzino destro Angelo “Anguilla” Anquilletti è stato una bandiera di quel Milan: ha indossato la casacca numero 2 del Diavolo per undici stagioni consecutive, dal 1966 (esordio in un Milan-Mantova 2-2) al 1977 (ultima gara, Milan-Spal 1-1, in Coppa Italia). Un lungo lasso di tempo che gli ha permesso di vincere tutto: un campionato, quattro Coppe Italia, due Coppe delle Coppe, una Coppa dei Campioni - quella del 1969, vinta sull’Ajax grazie a una tripletta di Pierino Prati - e una Coppa Intercontinentale. Le 418 partite in campionato lo rendono il nono giocatore più presente del Milan. Poco importa che non abbia segnato neppure un gol in Serie A: la lunga militanza nel club, lo ha reso un fedelissimo e i tifosi hanno sempre amato la sua professionalità. Gli unici due gol li siglò in Coppa delle Coppe, nel 1967-68, e curiosamente, li mise a segno nella stessa partita, un 5-1 interno rifilato al Levski Sofia, nel primo turno. Giocatore silenzioso fuori dal campo e lontano dai riflettori, faceva della corsa e del sacrificio le sue prerogative sul rettangolo di gioco. In nazionale era chiuso da Tarcisio Burgnich e collezionò appena due presenze (una doppia amichevole contro il Messico, nel gennaio ‘69). Fece comunque parte della rosa che si aggiudicò gli Europei casalinghi del 1968, gli unici della storia della nostra nazionale. Nel giro di dodici mesi conquistò dunque l’Europa per due volte: prima con l’Italia (insieme agli altri milanisti Lodetti, Prati, Rivera e Rosato) e poi a livello di club. Oltre alla maglia rossonera, Anquilletti vestì quelle di Solbiatese (1961-64), Atalanta (1964-66: con gli orobici esordì in Serie A) e Monza (1977-79): rimase sempre nella sua Lombardia. Nato a San Donato Milanese nel 1943, è morto a Milano, dopo una lunga malattia. Il calcio italiano piange un suo probo alfiere. Giovanni Del Bianco