Alla
FIFA non hanno ancora capito che il vino scadente in damigiana non deve essere corretto con i superalcolici. Perché poi gli effetti di tanta scelleratezza si riversano anche sugli unici due neuroni messi in moto per capire una roba così evidente, quella di vedere il nome di
Buffon nel listone dei 59 per il prossimo
Pallone d'Oro. Il modus operandi dell'organizzazione che agita il farlocco premio - non è la prima volta che assistiamo a sorprese del genere e sicuramente non sarà nemmeno l'ultima - diventa anno dopo anno un fenomeno interessante da studiare. I più in gamba ricercatori europei sono già a lavoro (e con loro alcune università americane) per rendere note al grande pubblico le cause dei processi cognitivi che si attivano durante la scelta per decidere se sia meglio mandare avanti l'uno o mandare avanti l'altro. Si è ritenuto opportuno riservare un posto al ghanese
Atsu - non c'è ancora l'obbligo delle quote africane -, reduce dalla mirabolante stagione passata tra Everton e Bournemouth nella quale ha dato ampio sfoggio delle proprie virtù da panchina e tribuna o all'australiano con chiare origini italiane Massimo Luongo, uno dei 23 Socceroos che hanno trionfato in
Coppa d'Asia, talmente interessante che in estate ha deciso di provare il brivido del grande salto, passando dallo Swindon Town al QPR: in parole povere dalla terza alla seconda divisione inglese. Forse sarebbe il caso di cominciare a fare un po' di chiarezza sui criteri, soppesare le diverse manifestazioni internazionali, la finale della Coppa d'Asia - ci perdoneranno gli organizzatori - non vale quanto la sfida tra le ultime due del girone X di
Champions. Potremmo anche aggiungere il caso di Milito nell'anno del triplete, lì però fu una scelta già dettata dai votanti. Il calcio non è assolutamente matematica, ma nel caso di Buffon sì. Scudetto, Coppa Italia e finale europea evidentemente non sono situazioni necessarie per entrare a far parte dei migliori 59. Forse siamo noi gli scemi.
La lista completa, a voi i giudizi:
Argentina: Aguero (Manchester City), Mascherano (Barcellona), Messi (Barcellona), Otamendi (Valencia-Manchester City), Pastore (PSG), Tevez (Juventus-Boca Juniors).
Australia: Luongo (QPR).
Austria: Alaba (Bayern Monaco).
Belgio: Courtois (Chelsea), De Bruyne (Wolfsburg-Manchester City), Hazard (Chelsea).
Brasile: Coutinho (Liverpool), Neymar (Barcellona), Willian (Chelsea).
Cile: Bravo (Barcellona), Medel (Inter), Alexis Sanchez (Arsenal), Edu Vargas (QPR-Hoffenheim), Vidal (Juventus-Bayern Monaco).
Colombia: Bacca (Siviglia-Milan), Jackson Martinez (Porto-Atletico Madrid), Ospina (Arsenal), James Rodriguez (Real Madrid).
Corea del Sud: Son (Bayer Leverkusen-Tottenham).
Costa d’Avorio: Bony (Swansea-Manchester City), Yaya Touré (Manchester City).
Croazia: Modric (Real Madrid), Rakitic (Barcellona).
Francia: Benzema (Real Madrid), Griezmann (Atletico Madrid), Lacazette (Lione), Pogba (Juve).
Galles: Bale (Real Madrid).
Germania: Kroos (Bayern Monaco), Muller (Bayern Monaco), Neuer (Bayern Monaco).
Ghana: Atsu (Everton-Bournemouth), Ayew (Marsiglia-Swansea).
Giappone: Okazaki (Leicester).
Inghilterra: Kane (Tottenham), Rooney (Manchester United).
Italia: Chiellini (Juventus), Pirlo (Juventus-New York FC).
Messico: Giovani dos Santos (Villarreal-L.A. Galaxy), Guardado (PSV).
Olanda: Depay (PSV-Manchester United), Robben (Bayern Monaco).
Perù: Guerrero (Corinthians-Flamengo).
Polonia: Lewandowski (Bayern Monaco).
Portogallo: Cristiano Ronaldo (Real Madrid).
Spagna: Diego Costa (Chelsea), De Gea (Manchester United), Iniesta (Barcellona), Morata (Juventus), Sergio Ramos (Real Madrid).
Svezia: Ibrahimovic (PSG).
Uruguay: Cavani (Psg), Sanchez (River), Suarez (Barcellona)
@damorirne