L’ottavo scudetto consecutivo della Juventus è stato celebrato in tono minore, un po’ per la fresca eliminazione dalla Champions League ad opera dell’Ajax e molto perché l’ottavo scudetto non può ovviamente avere lo stesso sapore del primo e nemmeno del quarto. Questo non toglie che faccia impressione ricordare non tanto le tre Juventus vincenti di Conte e le cinque di Allegri, quanto le avversarie che nel corso di otto stagioni si sono susseguite nel cercare di contrastare i bianconeri. Qualcuna li ha anche spaventati, nessuna è però riuscita almeno a giocarsela fino all’ultima giornata.
Nella stagione 2011-12 il grande protagonista juventino è Andrea Pirlo, lasciato andare dal Milan ai tempi allenato da Allegri e subito protagonista a Torino. È una Juventus senza un vero punto di riferimento in attacco, ma che con Vidal e Marchisio riesce a segnare gol importanti. La partita che tutti ricordano è quella del 25 febbraio a San Siro con il Milan, quella del gol non convalidato a Muntari, ma va ricordato anche che i rossoneri trascinati da Ibrahimovic si sono saputi riprendere arrivando a fine marzo ad avere 4 punti di vantaggio sulla Juventus. Che però cambia marcia e si ritrova a due giornate dalla fine con un punto di vantaggio sul Milan. Lì una vittoria della Juventus e la contemporanea sconfitta milanista nel derby assegnano il primo scudetto del ciclo, con una giornata di anticipo. Alla fine i punti sul Milan saranno 4. È una Juventus che schierata con il 3-5-2 ha questa formazione tipo: Buffon – Barzagli, Bonucci, Chiellini – Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Estigarribia – Matri, Vucinic.
La stagione seguente è la prima senza Del Piero, dopo 19 anni, ma anche la prima con Pogba. L’unica vera rivale è il Napoli di Mazzarri, che però non arriva mai davvero ad impensierire Conte, che vince il suo secondo scudetto con 3 giornate di anticipo e chiuderà con 9 punti sulla squadra di Cavani. Juventus tipo sempre con il 3-5-2: Buffon – Barzagli, Bonucci, Chiellini – Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah – Vucinic, Giovinco. Nel 2013-14, ultimo anno di Conte, si rinforza l’attacco con Tevez e Llorente, anche nell’ottica di fare meglio in Champions. La Roma di Garcia inizia alla grande, ed anche il Napoli di Benitez non è male, ma la squadra di Conte tritura tutti, vincendo lo scudetto con 2 giornate di anticipo ma in realtà molto prima. Ed il record di punti a quota 102 è clamoroso. I punti di vantaggio sulla Roma, nelle ultime giornate letteralmente crollata, saranno alla fine 17, per una formazione tipo che possiamo ricordare così: Buffon – Barzagli, Bonucci, Chiellini – Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah – Llorente, Tevez.
Nell’estate 2014, quella del cambio Conte-Allegri con modalità tuttora non chiarite, la Juventus non si rinforza più di tanto e il solo Morata porta un po’ di aria nuova. La Roma, sempre allenata da Garcia, disputa un buon girone di andata, ma si spegne a metà stagione e così Allegri festeggia lo scudetto con ben 4 giornate di anticipo. Alla fine i punti di vantaggio sulla Roma saranno di nuovo 17, ma la formazione tipo un po’ cambiata e soprattutto da schierare con il 4-3-1-2: Buffon – Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra – Vidal, Marchisio, Pogba – Maxi Pereira – Llorente, Tevez. Il quarto scudetto del ciclo viene festeggiato salutando Pirlo e Vidal, poi prendendo dal Palermo Dybala e dal Real Madrid, in scadenza di contratto, Khedira. Non solo: dall’Atletico Madrid arriva Madzukic e dal Porto Alex Sandro. Quello 2015-16 sembra finalmente un campionato equilibrato: nel girone di andata il Napoli di Sarri, l’Inter di Mancini e la Fiorentina di Paulo Sousa sono incollate alla Juventus. A tenere duro è però solo il Napoli, con la Juventus che vincerà il quinto scudetto del ciclo a 3 giornate dalla fine e con i punti finali sul Napoli secondo che saranno 9. Formazione tipo, che Allegri schiera con diversi moduli ma più spesso con il 3-5-2: Buffon – Barzagli, Bonucci, Chiellini – Cuadrado, Khedira, Marchisio, Pogba, Evra – Morata, Dybala.
Sembra l’inizio di una grande rivalità, ma nell’estate 2016 vengono presi i giocatori chiave di Napoli e Roma, Higuain e Pjanic, per dimenticare la partenza di Pogba verso il Manchester United. Per la Juventus una stagione tranquilla, tenendo a distanza le comunque buone Roma di Spalletti e Napoli di Sarri. Infatti la certezza matematica dello scudetto arriverà soltanto a una giornata dalla fine e i punti di vantaggio della Roma seconda saranno 4. Nel 2017 arrivano Bernardeschi, De Sciglio e Douglas Costa, ma questa volta il Napoli lotta fino alla fine. Lo scudetto arriva con una giornata di anticipo e i punti di vantaggio saranno alla fine 4. Impressionanti i 91 del Napoli secondo. Il resto è storia di oggi, con lo scudetto, il primo dell’era Cristiano Ronaldo, vinto con 5 giornate di anticipo e il Napoli di Ancelotti secondo però mai realmente in corsa. Con i punti di distacco che attualmente sono 20. Ricapitolando le giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato, per la certezza matematica: 1, 3, 2, 4, 3, 1, 1, 5. Questi invece i punti di vantaggio sulla seconda: 4 (Milan), 9 (Napoli), 17 (Roma), 17 (Roma), 9 (Napoli), 4 (Roma), 4 (Napoli), 20 (Napoli, distacco non definitivo). Conclusione? Difficile paragonare campionati diversi, certo è che in relazione al resto della serie A mai la Juventus moderna è stata forte come quella 2018-19.