In pochi pensavano che ritorno in Italia di Andriy Shevchenko si sarebbe materializzato come allenatore del Genoa, visto che Shevchenko è uno dei tanti grandi ex campioni del Milan che ad ogni cambio di panchina rossonera viene dato fra i favoriti. Ma il discorso è sempre lo stesso: i grandi ex con ambizioni da allenatore sono tanti, mentre il Milan è uno solo, al di là del fatto che Pioli stia facendo benissimo. Dunque Shevchenko sarà il successore di Ballardini, con Mauro Tassotti come vice, e la domanda d’attualità è una sola: che allenatore è Shevchenko, prima scelta forte dei nuovi proprietari americani?
La risposta è difficile, anche perché finora il quarantacinquenne Shevchenko ha allenato soltanto l’Ucraina. A Euro 2016 come assistente di Fomenko e poi come capo-allenatore fino a Euro 2020, torneo chiuso con grande onore ai quarti di finale contro l’Inghilterra. In mezzo la mancata qualificazione al Mondiale in Russia, con sconfitta decisiva all’ultima partita del girone, in casa contro la Croazia che poi si sarebbe giocata la finale con la Francia, e due buone Nations League, anche l’ultima conclusa con la retrocessione in Serie B. In definitiva una nazionale presa al numero 30 come ranking FIFA è stata poi lasciata al numero 26. Bene, per un allenatore alla prima esperienza, ma senza far gridare al miracolo o far scattare la grancassa sul 'predestinato' (a proposito, in ballottaggio con lui per il Genoa c'era Pirlo).
Sul piano tattico il neo-allenatore del Genoa raramente ha derogato dalla difesa a quattro, mentre tutto il resto lo ha spesso cambiato, insoddisfatto soprattutto del centrocampo, cambiando più volte posizione a Zinchenko, mentre in avanti raramente ha fatto a meno di Yaremchuk e Yarmolenko. A Euro 2020 la magata della difesa a tre, che ha detto bene con la Svezia negli ottavi ma ha portato anche allo schianto (0-4) nei quarti, all’Olimpico di Roma, contro Kane e compagni, partita che Shevchenko si giocò senza il giocatore di maggior talento, cioè Malinovskyi, con il quale i rapporti sono stati altalenanti.
In generale, a parte che nella partita contro l’Inghilterra, Shevchenko si è dimostrato un allenatore molto prudente e attanto agli equilibri della squadra. In ogni caso non è stato preso perché conosca il calcio meglio di Ballardini, ma come segnale anche internazionale che al Genoa si vuole fare sul serio adesso e soprattutto in prospettiva. Dal punto di vista di Shevchenko una bella e coraggiosa sfida, in un ambiente in cui non ha bonus da giocatore da far valere.