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Il Milan oltre il miliardo

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© LAPRESSE
Il club campione d'Italia passerà da Elliott a RedBird, da un fondo statunitense ad un altro, dai Singer a Gerry Cardinale. Ma per la squadra, e forse anche per Maldini, cambierà poco...

Il Milan cambierà proprietario a settembre, anche se l'ufficialità dell'operazione è già arrivata: il controllo del club campione d'Italia passa da Elliott Advisors a RedBird Capital Partners, in pratica da un fondo di investimento statunitense ad un altro, con Elliott che manterrà una partecipazione di minoranza ed il Milan che, tutto compreso, viene quindi valutato 1,2 miliardi. Record per l'Italia, con tanti dettagli ancora da chiarire anche se uno è già stato definito: a Gerry Cardinale, il nuovo uomo forte della situazione, la gestione recente del Milan è piaciuta e quindi tutto sarà all'insegna della continuità. Nessuna caccia a Mbappé e Haaland, ma tante operazioni mirate: sognando affari come Kalulu ma prendendo anche ottimi giocatori al giusto prezzo come Tomori. Questo significa, nonostante le dure parole dei giorni scorsi dette alla Gazzetta dello Sport (uno sfogo tipo quello che bloccò l'arrivo di Rangnick), che probabilmente questo dal punto di vista sportivo sarà ancora il Milan di Paolo Maldini, Massara, Moncada e Pioli. Forse non più di Ivan Gazidis, ma non è detto.

Cardinale non avrebbe potutro essere più chiaro: "Siamo onorati di essere parte dell'illustre storia di AC Milan e ci entusiasma la prospettiva di poter scrivere il prossimo capitolo del Club proprio nel momento in cui è tornato a occupare la meritata posizione ai vertici nel campionato italiano con lo sguardo ai futuri traguardi a livello europeo e mondiale. Tengo a ringraziare Gordon Singer e l'intera squadra di Elliott per lo straordinario lavoro svolto negli ultimi quattro anni nel riportare il Milan ai vertici della Serie A. La filosofia di investimento di RedBird e i risultati conseguiti nel mondo dello sport hanno dimostrato che le società calcistiche possono avere successo in campo, mantenendo allo stesso tempo un profilo finanziario sostenibile. Siamo impazienti di iniziare una partnership di lungo termine con il Club, il suo management e i milanisti di tutto il mondo per continuare a spingere il Milan sempre più in alto negli anni a venire".

Al di là delle parole, Elliott ha fatto un affare straordinario, visto che la sua storia rossonera era iniziata con i 303 milioni di euro prestati al misterioso (ma neppure troppo) Yonghong Li per pagare Berlusconi e con altri 400 milioni pompati nel club in varie forme. In attesa di conoscere le cifre esatte, una teorica plusvalenza da mezzo miliardo, per un club che tuttora perde soldi, anche l'esercizio in corso si chiuderà a meno 100 milioni, ma che essendo noto in tutto il mondo ha potenzialità ancora inesplorate. Ci crede anche Elliott, che di fatto finanzierà RedBird e che con la sua quota di minoranza sogna di fare un altro colpo con il nuovo stadio e altre situazioni.

Ma al di là dei massimi sistemi finanziari, ci interessano le persione. Quali sono le motivazioni che muovono Cardinale? E soprattutto, chi è Cardinale al di là delle biografie da ufficio stampa? Stando al Wall Street Journal, lui personalmente (laurea ad Harvard e un passato a Goldman Sachs) non è tanto conosciuto, anzi, mentre più citata è RedBird, entrata con altri partner in diverse operazioni di marketing sportivo (una recente anche con LeBron James). Di certo non non è arrivato uno sceicco in cerca di visibilità mondiale o un ultras del Milan disposto a dare fondo al proprio patrimonio personale, ma un manager che intende far crescere gradualmente il club. Chiudiamo con l'angolo del dispiacere: nemmeno per un attimo, nemmeno per finta, si è vista una cordata italiana desiderosa di rilevare il Milan.