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Una birreria per Inzaghi

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© Inter via Getty Images
Il mercato di Marotta, la faccia di Mancini, la storia di Balotelli e il bambino Flachi

Dopo la partita di Monaco, schiavi del dio risultato e dell’ultima impressione, dimenticando il piattone di Kane all'inizio, ci si chiede perché Simone Inzaghi non abbia con l’Inter un contratto di 5 anni invece che uno fino al 2026, nonostante il tanto dimostrato allenando rose fatte con il bilancino, dragando il mondo dei fine contratto. Considerando il calciomercato dal suo arrivo all'Inter, cioè dall’estate 2021, quando fu accolto dalla cessioni di Lukaku, Hakimi e Politano, a oggi, i mercati di Marotta e Ausilio hanno avuto un saldo positivo totale di circa 100 milioni. Nello stesso quadriennio il Napoli ha avuto un saldo negativo di mercato di 107, la Juventus di 203, il Milan di 273. Argomenti per i fanboy di Marotta o per chi crede che al mondo esistano soltanto genii e incapaci, ma ci sembra oggettivo che Inzaghi abbia valorizzato i suoi giocatori, nonostante errori anche grossi di chi era sopra di lui (a volte in solido con l’allenatore, Correa l’esempio), mentre i colleghi con obbiettivi da scudetto no, e nemmeno ci mettiamo a contare gli ‘investimenti’ ai tempi di Lotito, teorizzatore (con ragione) del fatto che una classe media bene allenata valga come una squadra fatta di colpi estemporanei. Insomma, nel campionato di chi vuole vincere Inzaghi ha dato all’Inter molto più di quanto abbia ricevuto. Altri sono andati nel contiano ristorante da 100 euro (oggi nemmeno così elegante, con questa cifra), lui in birreria.

Il ruolo di consigliere del proprietario, senza una carica operativa a supportarlo, è quasi sempre stato un fallimento e dopo mezzo secolo nel calcio Roberto Mancini lo sa senz’altro meglio di noi. Per questo, al di là dell’amore per la Sampdoria e per i suoi vecchi amici-collaboratori, da Evani a Lombardo, senza contare suo figlio Andrea che si inserisce nel trend dei 'figli di', poco censurato nel paese del familismo, ci si chiede perché si sia infilato in questa situazione con il rischio di mettere la faccia sulla retrocessione in C, categoria in cui il club non è mai stato nella sua storia.

A proposito di Mancini, qual è l’ultima partita giocata da Mario Balotelli? Nemmeno i tifosi del Genoa, dodicesimo club della sua carriera, saprebbero rispondere senza un’affannosa ricerca su Google. Comunque il più grande talento sprecato del calcio italiano non scende in campo dallo scorso 21 dicembre e il Genoa lo ha visto come giocatore per un totale di 56 minuti, di cui 38 con il suo antipatizzante Vieira con il quale già si era preso male al Nizza. E allora? Il post su Instagram (“Qualcuno da queste parti meriterebbe non un Mario maturo ma il Mario sedicenne ribelle, forse capirebbero cosa comporta veramente mancare di rispetto così”), fra il criptico e il minaccioso, segna la fine della sua storia al Genoa e l’inizio del circo moraleggiante, come al solito dedicato ai pochi dei quali si può parlare male senza pagare dazio. Questo è stato uno dei problemi, certo non il solo, di una carriera incompiuta che Enzo Raiola dovrebbe far finire in Arabia, lontano dagli occhi e lontano dal cuore.

Solo del passato si può invece parlare a proposito di Francesco Flachi, che ha appena compiuto 50 anni e che come Balotelli ha avuto una carriera inferiore alle attese, ma certo di buon livello e più vicina al proprio potenziale, visto che è il terzo marcatore di sempre nella storia della Sampdoria dietro a Mancini e Vialli. Limitato dalla cocaina e da un carattere difficile, quindi da sé stesso e non da un presunto sistema, per noi Flachi rimarrà sempre quel tredicenne timido, come erano i tredicenni del 1988, che vedemmo per la prima volta a Forza Italia, la trasmissione di Odeon Tv condotta da Zenga e dalla sua futura moglie Roberta Termali (con anche un giovane Fabio Fazio), in cui venne presentato questo attaccante che la Fiorentina dei Pontello aveva preso da una squadra locale, l’Isolotto, pagandolo, come si scrisse all’epoca forse esagerando un po' e unendo contanti a forniture tecniche, 300 milioni di lire. Cifra comunque pazzesca per un bambino o poco più, in un anno in cui il l’Inter e il Milan avevano acquistato Matthäus e Rijkaard per poco più di 5 miliardi da Bayern e Ajax. Basti pensare che oggi il record per un Under 13 è stato stabilito da Finley Burns,, che nel 2017 il Manchester City comprò per una cifra che oggi come potere d'acqisto sarebbe intorno ai 250.000 euro. E i 300 milioni di Flachi? Secondo il convertitore ISTAT oggi sarebbero circa 400.000, senza dimenticare che oggi il mercato dei giovani è globale mentre ai tempi di Flachi la concorrenza era poca. 

stefano@indiscreto.net