Peggio la mancata partecipazione ad un Mondiale, per la seconda volta consecutiva, o la speranza di essere ripescati sulla base di criteri fumosi? Da sottolineare la parola speranza, perché in questo momento per l’Italia le possibilità di partecipare a Qatar 2022 sono zero. Questo non significa che l’Iran, qualificatosi sul campo, non rischi una qualche sanzione da parte della FIFA per avere impedito l’ingresso allo stadio a 2.000 donne in occasione della partita con il Libano. L’Iran già era stato richiamato più volte per questo motivo, anche dalla AFC (cioè l’equivalente asiatico della UEFA), e in teoria le sanzioni possono spingersi fino all’esclusione dalle competizioni.
Ecco, per quanto accaduto allo stadio Imam Reza di Mashhad la mano della FIFA potrebbe anche essere pesante e in questo senso colpisce il silenzio del cosiddetto Occidente: se in un paese si impedisse l’ingresso alla stadio agli appartenenti ad una determinata etnia o di una religione che cosa diremmo? Difficilmente Infantino escluderà una nazionale dal Mondiale in Qatar per motivi che potrebbero essere collegati all’Islam, ma in ogni caso è interessante notare come non esistano criteri oggettivi per un eventuale ripescaggio. In altre parole: a livello teorico cacciando l’Iran la FIFA potrebbe anche ripescare l’Italia, magari giustificandosi con il ranking (gli azzurri sono sesti al mondo, i più forti tra i non qualificati) e la storia, perché quattro Mondiali li hanno vinti soltanto Brasile (cinque) e Germania, contando anche la versione Ovest.
A livello politico questo scenario è però impossibile, perché i posti per le singole confederazioni sono frutto di battaglie che durano decenni e i cui esiti non possono essere cancellati con un tratto di penna. All’AFC spettano quattro posti, per cui si sono qualificati Arabia Saudita, Giappone, Corea del Sud e appunto Iran, più un eventuale altro dopo la partita fra la vincitrice dello spareggio le terze dei due gironi (Emirati Arabi-Australia, si gioca il 7 giugno a Doha) e la quinta del Sudamerica, quindi il Perù di Lapadula. Ci sono insomma due mesi per valutare la improbabile esclusione dell’Iran ed, eventualmente, sostituirlo con la vincente di Emirati Arabi-Australia, mentre la perdente andrebbe a giocarsi il Mondiale con il Perù. Se poi Infantino impazzisse e volesse fare un favore al nemico Ceferin, ma siamo già nel fantacalcio, non si capisce come l’UEFA possa permettere agli azzurri di scavalcare la Svezia o, a maggior ragione, la Macedonia.