Uno dei matrimoni più amari di sempre per colui che era noto come uno dei più forti esterni difensivi sinistri della Serie A. Passato dalla Roma all’Inter per lucidare gli ingranaggi tecnico-tattici di mister Antonio Conte - e dare valore aggiunto in termini di duttilità, esperienza e forza fisica - quella di Kolarov è stata un’avventura che ha ‘piacevolmente’ colpito: 36 anni e non sentirli...
Le statistiche ‘sorridono’ all’avariata stella serba: nella scorsa stagione, segnata dal Coronavirus e dai numerosi intoppi fisici che hanno ridotto notevolmente il suo impiego, Aleksandar Kolarov ha fatto registrare solamente 11 presenze totali, di cui 7 da titolare. Una ‘sfiga’ assurda, semplicemente un lontano parente del guerriero capitolino. Imbarazzante a inizio stagione sia come terzo centrale di difesa sia come laterale in mezzo al campo, Conte lo manda dritto in panca senza se e senza ma. Di Aleksandar resta un muso lungo da Milano a Roma, emblema dell’incredibile metamorfosi: da top player del mercato nerazzurro a flop di lusso finito a tutti gli effetti ai margini del progetto, viene definitivamente scavalcato da Bastoni nelle gerarchie del tecnico pugliese e si fa notare giusto per qualche presenza sufficiente in Coppa Italia e per l’asportazione di un’ernia discale lombare. Di questo passo il buon Aleksandar potrà davvero terminare la carriera con la maglia dell’Inter. INUTILIZZABILE.