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F1 Azerbaijan: vince Piastri, McLaren in testa alla Classifica Costruttori

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© Getty Images
Il pilota australiano si aggiudica il Gp d’Azerbaijan davanti alla Ferrari di Leclerc e alla Mercedes di Russell, e consente alla McLaren (grazie al quarto posto di Norris) di conquistare la testa del Mondiale Costruttori. Incidente nel finale tra Sainz e Perez

Una gara intensa, capace di emozionare gli appassionati quasi fino al termine. Oscar Piastri si aggiudica il Gp d’Azerbaijan di Formula 1 al termine di un intenso duello con la Ferrari di Charles Leclerc (secondo), e, complice il quarto posto finale del compagno di squadra Lando Norris consente alla McLaren di passare in testa al Mondiale Costruttori (l'ultima volta era stato in occasione del Gp d'Australia 2014, quando Kevin Magnussen chiuse in seconda posizione e Jenson Button in terza) con 20 punti di vantaggio sulla Red Bull (costretta nel finale di gara a rinunciare a un meritatissimo podio con Sergio Perez, alla luce dell’incidente che nel penultimo giro ha coinvolto sia il pilota messicano che la Ferrari di Carlos Sainz Jr), che vede chiudere in quinta posizione un anonimo Max Verstappen. A salire sul gradino più basso del podio troviamo quindi George Russell (Mercedes), in una domenica che ha visto Lewis Hamilton (partito dal fondo dello schieramento per la sostituzione della centralina elettronica) chiudere in nona posizione. Regolare la gara di Fernando Alonso (Aston Martin) che chiude al sesto posto, mentre meritano di essere sottolineate le gare delle Williams di Alexander Albon (settimo) e di Franco Colapinto (ottavo, che alla seconda gara in carriera in Formula 1 riporta dopo 42 anni un pilota argentino a punti dopo Carlos Reutemann), così come la corsa di Oliver Bearman (decimo), con il 19enne giovane talento della Ferrari Driver Academy che diventa il primo pilota nella storia della Formula 1 ad essere andato a punti nelle due gare fin qui disputate con due team differenti (in Arabia Saudita con la Ferrari, e in Azerbaijan con la Haas, dove ha sostituito Kevin Magnussen, in attesa il prossimo anno di diventare titolare nel team americano).

L’incidente tra Sainz e Perez

Il Gp d’Azerbaijan (che verrà ricordato per l’intenso duello che ha visto come protagonisti Oscar Piastri e Charles Leclerc, come vedremo diffusamente più avanti), ha visto una sua conclusione anticipata nel corso del penultimo giro, alla luce dell’incidente intercorso tra la Red Bull di Sergio Perez e la Ferrari di Carlos Sainz Jr, che ha messo fine sulla corsa di entrambi i piloti, i quali per fortuna non hanno riportato alcuna conseguenza fisica dopo l’impatto contro le barriere.
Se al via Sainz sembra in grado di poter mantenere la sua posizione, impeccabile è stato l’attacco di Perez in prossimità di curva 2, il quale riesce a superare il pilota spagnolo prendendosi così la terza posizione. Da quel momento in poi Checo avrebbe portato avanti la sua gara (la migliore di questa stagione) faticando forse un pochino nel primo stint di gara con gomme medie, salvo poi (una passato alle gomme dure) provare ad attaccare inizialmente la Ferrari di Leclerc (che dopo esser passato alle gomme dure aveva perso la leadership della gara per via del sorpasso subito nel corso del 20°giro ad opera della McLaren di Oscar Piastri). Resosi conto di non essere momentaneamente in grado di superare il pilota monegasco, Checo ha provato a gestire al meglio le proprie gomme alternando giri più veloci con giri un po' più lenti, consapevole che nel finale avrebbe avuto più occasioni per poter superare Leclerc, alla luce del considerevole numero di giri che Charles era rimasto alle spalle della McLaren del pilota australiano.

Alle spalle dei primi tre Sainz (dopo aver faticato nel primo stint con gomme medie) una volta montate le gomme dure ha avuto il merito rispetto al trio Piastri-Leclerc-Perez di poter fare un’introduzione piuttosto gentile sulle gomme dure, riuscendo man mano ad acquisire prestazione e ad essere decisamente più veloce nelle fasi finali della gara. Ciò lo ha dunque portato a ricucire il distacco nei confronti del trio Piastri-Leclerc-Perez e ad arrivare sotto il secondo nei confronti di Perez negli ultimissimi giri, nello stesso momento in cui le gomme posteriori del compagno di squadra Leclerc avevano subito un crollo prestazionale piuttosto pesante, non consentendogli più di poter ripetere delle prestazioni simili a quelle di Piastri, che non a caso solo in quelle ultime tornate ha potuto ampliare non poco il proprio vantaggio nei confronti del pilota monegasco, dopo che per buona parte del secondo stint di gara il gap tra i due era di pochissimi decimi.

Arriviamo così al terzultimo giro con Leclerc (ormai privo della scia della McLaren di Piastri) che a gomme posteriori ormai finite riesce a fatica a difendersi dall’attacco di Perez, con Sainz a sua volta negli scarichi della Red Bull del pilota messicano. Appare chiaro a tutti come il pilota monegasco della Ferrari sia ormai destinato a chiudere in quarta posizione, destinato a subire in quegli ultimi due giri il sorpasso sia di Perez che di Sainz.

©Formula 1

Attenzione a quanto avviene sul finire del 49°giro/inizio 50°giro: Perez sfruttando il rettilineo riesce a superare la Ferrari del pilota monegasco, ma Leclerc è abile a rilasciare il freno e a riprendersi la posizione in prossimità di curva 1.

©Formula 1

Sainz ne approfitta, e riesce anch’egli a superare il pilota messicano della Red Bull, salendo così in terza posizione.

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Arriviamo così in curva 2, dove Sainz forse vede la possibilità di poter superare il compagno di squadra Leclerc, e allora allunga un po' più la frenata, con il pilota monegasco che però riesce a trovare il giusto ingresso in curva a differenza del compagno di squadra.

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Sainz entra in curva un po' troppo largo e prosegue avendo pochissimo spazio sulla destra.

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Di questa situazione prova ad approfittarne Perez (desideroso di riprendersi la posizione appena persa nei confronti di Sainz) che prova ad entrare nel pertugio lasciato aperto dal pilota spagnolo, ma a questo punto basta un leggerissimo spostamento di Sainz sulla sinistra per portare la sua gomma posteriore sinistra ad ancorarsi alla gomma anteriore destra della Red Bull del pilota messicano, con le due monoposto che si arpionano andando ad impattare verso il guardrail posto alla loro sinistra, mettendo così fine alla corsa di entrambi, con Sainz e Perez che per fortuna escono illesi dalle proprie monoposto.

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L’incidente tra Sainz e Perez porta inevitabilmente la Direzione Gara ad introdurre il regime di Virtual Safety Car per l’ultimo giro e mezzo che mancava, fino all’esposizione della bandiera a scacchi.

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Difficile capire chi possa aver sbagliato: se osservando l’onboard di Perez si può notare non solo il tantissimo spazio libero alla sinistra del pilota messicano (che avrebbe potuto con facilità spostarsi per evitare il contatto) ma anche come improvvisamente la Rossa di Sainz si sposti verso sinistra con la gomma posteriore sinistra della Ferrari che si ancora all’anteriore destra della Red Bull andando a generare il contatto, dall’onboard di Sainz si può notare come all’ingresso di curva 2 Sainz non si può spostare di più a destra perché già così con la gomma anteriore destra è quasi vicino al muro, motivo per il quale comprensibilmente cerca di avere più spazio, spostandosi così verso sinistra, senza però (anche a causa del riflesso del sole che sta cominciando a calare per via del tramonto) riuscire a vedere il sopraggiungere della Red Bull del pilota messicano, con le due monoposto che si arpionano e vanno ad impattare contro le barriere.

A gara conclusa gli Stewards hanno ovviamente aperto un’investigazione in merito all’episodio, arrivando alla conclusione (dopo aver ascoltato entrambi i piloti) che si è trattato di un incidente di gara.
Come possiamo leggere nel comunicato emesso dalla Federazione, “gli Steward hanno ascoltato il pilota della vettura 11 (Sergio Perez), il pilota della vettura 55 (Carlos Sainz), i rappresentanti del team e hanno esaminato i dati del sistema di posizionamento/smistamento, i video e gli onboard.
Sainz e Perez sono entrati in contatto e si sono schiantati poco dopo la curva 2 al giro 50. Questa è una situazione in cui un piccolo contatto ha avuto conseguenze significative. Gli steward hanno esaminato come si è verificato l'incidente, non le conseguenze.
Sainz ha superato Perez dopo la curva 1 ed era completamente in vantaggio all'apice della curva 2. Con un'uscita più lenta di Sainz, Perez si è spostato all'interno di Sainz. Sainz ha riferito di essere consapevole della presenza di Perez al suo interno. Perez, essendo leggermente dietro, era in una posizione migliore per vedere la posizione relativa delle auto. Ma quando le due auto si sono avvicinate al muro sulla destra all'uscita della curva 2, erano a circa 1 m di distanza.
Da questo punto e per tutta la durata dell'incidente, nessuno dei due piloti ha sterzato in modo irregolare e, in effetti, entrambi hanno mantenuto lo sterzo molto neutro. Gli Steward hanno controllato la linea di guida dei piloti nei giri precedenti. Sainz era sulla sua normale linea di gara o quasi, che forma un leggero angolo dal muro di destra. Dall'uscita al punto di contatto si è spostato di circa una larghezza di macchina più lontano dal muro. Perez si è spostato di circa mezza larghezza di macchina più lontano dallo stesso muro, essendo più parallelo al muro di destra. Era quindi evidente che mentre era davanti, e aveva il diritto di tenere la propria traiettoria, Sainz si è spostato leggermente verso una macchina di cui aveva una visuale limitata. Allo stesso tempo, non c'era nulla di insolito nella linea di Perez, ma avrebbe potuto fare di più per evitare la macchina di cui aveva una visuale migliore.
In conclusione, gli Steward ritengono che questo sia un incidente di gara in cui nessuno dei due piloti è prevalentemente in colpa e non prendono ulteriori provvedimenti.”