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La Formula 1 secondo Stefano Domenicali

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© Getty Images
Intervenuto  a Radio Rai nella trasmissione radiofonica “La politica nel pallone”, il capo della F1 ha affrontato vari argomenti tra cui il futuro di Imola.

Una chiacchierata a 360 gradi per analizzare lo stato attuale della massima serie motoristica e le novità e le sfide che l’aspettano (a cominciare dalla rivoluzione regolamentare al via il prossimo anno), oltre che affrontare la questione relativa al rinnovo di Imola, seriamente a rischio. Lunedì 14 Aprile all’indomani del Gp del Bahrain il Presidente e Ceo della Formula 1 Stefano Domenicali è intervenuto alla trasmissione radiofonica di Radio Rai Gr Parlamento “La politica nel pallone”, condotta da Emilio Mancuso, rispondendo non solo alle domande del conduttore, ma anche a quelle postegli dagli ospiti intervenuti in trasmissione (nella fattispecie Gianluca Gasparini e Xavier Jacobelli) in merito a numerosi argomenti.

GP BAHRAIN: LA VITTORIA DI PIASTRI, FERRARI AI PIEDI DEL PODIO. “Siamo molto contenti di una stagione che ogni domenica dimostra a chi pensa di conoscere effettivamente la Formula 1 che ci sono sempre delle novità. Una stagione che vede piloti che vincono che sono diversi, distacchi che sono clamorosamente piccoli. Ricordo ai radioascoltatori che sabato in un secondo e due decimi c’erano tutte le macchine. Una gara, ieri, piena di sorpassi, di colpi di scena, dove abbiamo visto tutti i piloti lottare. È stato davvero un bellissimo weekend, devo dire qui in Bahrain le cose sono organizzate alla perfezione, quindi continuiamo questo percorso dove ogni domenica succede qualcosa di nuovo, la McLaren sembra abbia una macchina molto molto forte, però gli episodi che possono succedere ogni giorno terranno i nostri tifosi legati all’interesse fino all’ultima domenica dell’ultima gara. Di questo ne sono assolutamente convinto. “

FERRARI E LA SFIDA DI HAMILTON.  “Io non posso permettermi di dare dei giudizi o fare commenti su questa cosa, vista la funzione che ho. Io vedo una Ferrari che è vicinissima in questo momento a chi sta vincendo. L’unico consiglio che posso dare a Frederic Vasseur (che conosco e con cui sono in contatto ogni giorno) praticamente è di continuare a lavorare a testa bassa, senza sentire il peso di quella che è una pressione naturale per chi ricopre un ruolo del genere. Io sono convinto che già presto vedremo una Ferrari che vincerà anche quest’anno, ne sono certo, e quindi bisogna continuare a stare lì perché quest’anno i distacchi sono talmente piccoli che i dettagli faranno la differenza. Su questo  bisogna esserne convinti, bisogna sentirlo, perché essere Ferrari è qualcosa di unico. Ne parlavo con Hamilton che si è reso conto di cosa vuol dire per un campione come lui, vestire la tuta rossa. Quindi devono continuare a spingere.

Non ho la palla di cristallo, però io sono convinto che questa è una sfida sportiva straordinaria, perché un campione del mondo come Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo che alla sua ultima fase di carriera straordinaria vuole raggiungere quello che non ha mai raggiunto nessuno, e si getti in una sfida così difficile, nuova per lui in un contesto così diverso credo possa succedere, possa avvenire. Quello che abbiamo visto nelle prime gare del campionato dimostra che la Formula 1 lavora su dei lavori, su dei limiti che sono davvero piccoli, marginali, e quindi vincere da subito non è assolutamente banale. Credo che la sua tenacia e la sua forza sia quella di dover credere o crescere assieme alla squadra. Voglio essere positivo perché lo sono di natura, anche se ovviamente non è facile. E innanzitutto Charles è un pilota straordinario che non vuole certamente perdere l’occasione di dimostrare che è davvero forte. Quindi ancora una volta ci sono degli elementi straordinari all’interno della squadra Ferrari che sono positivi per tutto il mondo della Formula 1. "

DOMENICALI E L’INCONTRO CON MONTEZEMOLO (sopra raffigurato al termine del Gp del Bahrain con il Presidente FIA Ben Sulayem e il pilota McLaren Lando Norris). Mi ha fatto molto piacere vederlo, perché non lo vedevo da tantissimo tempo. Tra l’altro lui non veniva più a un Gp di Formula 1 da credo oltre dieci anni. L’ho visto emozionato, e questo mi ha fatto piacere. Ovviamente era ospite della famiglia reale in Bahrain, e insomma abbiamo ripercorso tante tappe della storia della Ferrari, ma come sempre l’ho visto con un grandissimo entusiasmo, la passione non solo per la Ferrari ma per il nostro sport. Lui è nato e cresciuto con la passione della Formula 1, è stato davvero un bel momento per tutta la serie. L’hanno accolto tutti con un grande entusiasmo". 

ANDREA KIMI ANTONELLI: A QUALE GRANDE CAMPIONE DEL PASSATO PUÒ ESSERE PARAGONATO? “È ancora presto, Kimi dobbiamo farlo crescere, è un ragazzo straordinario , un ragazzo di quelli veri, con dei valori che a me piacciono molto. Vederlo molto entrare con la sua famiglia e la sua sorellina nel paddock mano nella mano, ci da una sensazione romantica del nostro sport. È un ragazzo che quando entra in macchina e tira giù la visiera va forte e spinge, deve crescere. Ha già fatto i primi Gp di Formula 1. Prima di equipararlo a qualche campione, bisogna aspettare un po' di tempo. Però la certezza è che sicuramente diventerà un protagonista del nostro mondo, e visto che è giovane, io gli auguro di rimanere per tanto tempo per poter raggiungere i risultati che sembra assolutamente di meritare. 
Nel caso di un eventuale approdo in Ferrari, sarebbe il binomio pilota italiano con macchina italiana. Mi ricordo c’è stato Alboreto, Ivan Capelli, Luca Badoer, Fisichella. Insomma, c’è bisogno di un pilota che sopratutto nel mondo di oggi rappresenti una figura di riferimento per il mondo giovanile e sarebbe sicuramente molto bello. Credo però che Toto Wolff non sia così d’accordo in questo momento.”

LA F1 DEL 2026: LA RIVOLUZIONE TECNICA. “Il prossimo anno c’è un cambiamento importante , si parte con un nuovo ciclo regolamentare dove al centro del progetto tecnico c’è l’utilizzo della benzina sostenibile che è fondamentale per il nostro obiettivo di essere a emissioni zero alla fine del 2030 con una power unit dove il bilanciamento tra la potenza elettrica e la potenza termica sarà del 50%. Questo porterà a delle macchine che saranno diverse nell’utilizzo delle ali e nella gestione tecnica della macchina, gli pneumatici rimarranno gli stessi, la Pirelli sta facendo un grandissimo lavoro con tutto il mondo della Formula 1, però è chiaro che quando si parte con un progetto nuovo dove fondamentalmente il motore termico e dinamico (quindi il motore ibrido che è quello che usiamo già adesso) sarà totalmente diverso questo porterà per definizione a un riassestamento dei valori iniziali. Questa è una sfida tecnologica nuova, di grande interesse. Come sempre quando si cambia le domande a questo momento che noi ovviamente dobbiamo rispondere sono “Ma perché con un campionato così interessante, vicino, si deve assolutamente cambiare?” Perchè è questa la natura della Formula 1. Nei momenti in cui è stato deciso questo cambiamento regolamentare (parlo di qualche anno fa) ci doveva portare a questa scelta , quindi l’obiettivo di questa scelta è non è solo essere rilevanti tecnologicamente (che è quello che faremo il prossimo anno), ma è quello che tendenzialmente ci saranno dei distacchi più grandi rispetto a quelli di oggi perché c’è un cambio tecnologico importante. Come riuscire a far ridurre il gap tra le macchine nel minor tempo possibile. Questa la sfida che credo dal punto di vista regolamentare sia stata tenuta sotto controllo tra la Federazione Internazionale e le squadre e ovviamente noi, e sarà il tema sicuramente di grande attenzione su cui dovremo seguire nei prossimi mesi.”

F1 2026: IL CALENDARIO. Prima dell’estate pubblicheremo il nuovo calendario, ma saranno 24 i Gran Premi, assolutamente si. In questo momento assolutamente è nelle previsioni di lanciare Madrid, avremo un aggiornamento sul Gp di Madrid entro fine Maggio. Il 2026 è l’ultimo anno del contratto che abbiamo con Barcellona.

L’ITALIA E I GP DI MONZA E IMOLA: ANCHE NEI PROSSIMI ANNI IL NOSTRO PAESE OSPITERÀ DUE GARE? “Parli con una persona che è nata ad Imola, mia moglie è di Monza, quindi già ho un tema difficile da dover gestire all’interno della mia famiglia. A parte gli scherzi, io credo che l’Italia ha sempre rappresentato e rappresenterà anche nel futuro una parte importante nella storia della Formula 1. Due Gp in uno stesso Paese diventerà sempre più difficile proprio perché il mondo sta crescendo e l’interesse nella Formula 1 sta crescendo, quindi questa è una situazione che dovremo affrontare nei prossimi mesi, pero è chiaro che è molto difficile pensare che questo possa continuare per tanto tempo. Io però non dimentico che Imola ha risposto nel momento di grave difficoltà (ovvero quello del Covid), quando c’è stato bisogno di trovare dei posti nuovi perché c’erano problemi, Imola ha risposto immediatamente, con grandissimo entusiasmo, e sopratutto con la capacità di una città intera a rispondere a questa domanda. Nei prossimi mesi affronteremo questa scelta, dal punto di vista umano non sarà facile però io devo esercitare un ruolo internazionale che mi pone di fronte a tantissime richieste in giro per il mondo di Paesi emergenti che possono permettere alla F1 di crescere, e quindi questa sarà una valutazione che che presto dovrò sciogliere come scelta definitiva. 
Monza deve continuare il progetto che abbiamo identificato insieme per migliorare le infrastrutture del circuito, e questa è una certezza, è un progetto troppo importante. Però non dimentichiamo che tra pochissime settimane saremo a Imola a Maggio, un Gran Premio dove mi dicono gli amici che stanno vendendo tantissimi biglietti, quindi speriamo davvero di avere un tutto esaurito per poter festeggiare un altro evento (il primo evento di quest’anno in Italia) che deve dimostrare l’entusiasmo dei tifosi italiani per uno sport che senza il nostro Paese sarebbe assolutamente diverso." 

I MARGINI DI CRESCITA DELLA F1 E I BENEFICI DEL FILM IN USCITA A GIUGNO.  Credo che il nostro sport oggi ci permetta di pensare che quello che vediamo oggi può crescere ancora tanto. Ne sono convinto perché vedo degli elementi che questo avvenga. Abbiamo dei mercati che per noi sono già importanti ma che rispetto a quelli che sono altri sport siamo ancora piccoli. Vedo gli Stati Uniti, l’America, vedo la Cina, vedo continenti nuovi come l’Africa. Se pensiamo al Medio Oriente dove nel 2004 c’era un solo Gp qui e ora ce ne sono quattro, gli spazi per crescere e sopratutto per attirare nuovi tifosi che non sono oggi direttamente appassionati rispetto solamente al mondo delle nostre corse ma al mondo che riusciamo a portare qui perché la Formula 1 oggi è divertimento, la Formula 1 è coinvolgimento, è intrattenimento, è sopratutto sotto questo profilo vedo che c’è tanto spazio e margine di crescita e sopratutto la cosa bella è che noi vogliamo rendere protagonisti tutte le persone che alla fine fanno parte del nostro mondo: dai piloti ai direttori sportivi, ai tifosi stessi, quindi elementi per crescere ce ne sono tanti, e su questo dobbiamo continuare a lavorare. Non è oggi che siamo così forti, che ci chiederemmo di sicuro perché la Formula 1 è fatta di sfide, le portiamo volentieri a casa. Direi che di margini ce ne sono ancora tanti. 
Tutti quanti gli ultimi paesi che sono entrati in Formula 1 hanno accolto con un entusiasmo incredibile la nostra piattaforma, cercando di dimostrarlo con i fatti, con investimenti, con partecipazione forte. Direi una banalità o una falsità nel dirne uno in particolare. Tutti quanti hanno dimostrato di capire che cos’è la Formula 1 di oggi, quindi non voglio mancare di rispetto a nessuno.

Il progetto del film è nato all’inizio del 2022 quando Jerry Bruckheimer e Jo Kosinski che sono il più grande produttore di Hollywood e uno dei più grandi registi di Hollywood sono venuti a Londra a trovarmi per proponendomi un progetto diciamo così nuovo e lo stesso giorno mi hanno portato a vedere la premiere di Top Gun Mavericks che era il film che poi  avevano prodotto per farmi vedere qual’era l’approccio che loro volevano trasferire al mondo della Formula 1. Ho detto di si, per quale motivo? Per il motivo che è la nuova forma per mantenere il contatto e far crescere la Formula 1 in quei contesti dove noi non siamo conosciuti. La storia è nata con Netflix che ci ha visto crescere nell’aprirci nei social media, nell’inaugurare la televisione per i ragazzi, per i bambini è un modo per collegarci al mondo del futuro. Quindi questo progetto ci porterà a farci conoscere in un mondo totalmente diverso con tantissime persone che poi dovremo avere la forza e sopratutto la grande capacità di attrarre nei contenuti veri della Formula 1. A metà Giugno lanceremo questo film con una premiere mondiale che avrà un’attenzione straordinaria, ma la bellezza di questo progetto è che lo abbiamo fatto salvaguardando sempre negli ultimi due anni che abbiamo registrato questo film la verità senza intaccare lo sport dal vivo, che questo è sacro, ma avendo un taglio di ripresa, un taglio produttivo all’interno del nostro mondo, quindi questo è un progetto che nessuno ha mai fatto, che ha richiesto uno sforzo organizzativo non indifferente, però credo ci darà l’opportunità di dimostrare ancora una volta che la Formula 1 può guardare avanti in maniera diversa, non tradizionale sicuramente ma ci dovrebbe portare a un allargamento della base dei nostri tifosi per il futuro". 

L’ESPERIENZA AL TIMONE DELLA F1 DI DOMENICALI. “Io sono una persona appassionata di quello che faccio e della vita, e quindi cerco di trasmettere questa positività nell’ambiente nel quale cresco, lavoro e ho la fortuna (proprio perché la F1 è qualcosa di unico)di poter girando il mondo cercare di crescere assorbendo dalle varie culture le cose più belle cercando di trasmetterle nel mio lavoro, e nella mia vita quotidiana. La Formula 1 non è solo sport oggi, è se vogliamo anche politica, un’attività sociale, un’attività lavoriale in cui che ti impone di poterlo ereditare con una certa responsabilità, e cercare di collegare persone e culture diverse in un contesto tecnologico, emozionale di intrattenimento, ma che portino a pensare che siamo veramente fortunati. Quindi sotto questo profilo dobbiamo portarci a casa tutti gli elementi per cercare sempre di fare qualcosa di meglio per tutti.”

DOMENICALI E IL MONDO DELLE CORSE. “Praticamente da quando ero uno studente al Liceo di Imola ho iniziato a frequentare il mondo delle corse, cercando di fare come tutti gli appassionati che amano certi sport alcune attività durante gli studi. Anche le moto mi sono sempre piaciute tantissimo. Ho avuto anche un’esperienza quando ero in Ferrari nel Mugello come Responsabile anche di quelle attività, hanno sempre fatto parte della mia vita. Nella vita fatta seguendo sempre l’energia che ti da il mondo delle auto e delle moto.”

BRIATORE E IL RITORNO IN F1 E IN ALPINE. “Flavio è tornato seguendo questo progetto dell’Alpine, e devo dire che ha fatto delle scelte strategiche non facili, non facili, ma che daranno i risultati presto. Quindi ho visto è stato riaccolto dal mondo della Formula 1 in maniera molto, molto bella, se lo merita, sono convinto che la sua esperienza aiuterà il team a ritornare nelle posizioni di vertice che il Presidente De Meo giustamente merita, e quindi i risultati arriveranno anche per loro presto”. 

L’AUGURIO PER LA STAGIONE CORRENTE. “L’augurio che rimanga avvincente così come è stato nei primi Gran Premi e che rimanga la piattaforma (come dicono gli inglesi) the place to be: il posto dove vuoi essere, dove vuoi vivere esperienze, relazioni ma sopratutto dove vivere dei bellissimi Gp.”

IL RAPPORTO TRA F1 E SINNER. “Yannik è un ragazzo straordinario, non devo dirlo io perché non devo aggiungere nulla a quello che lui fa, con i fatti, sul campo di tennis ma non solo sul campo. Yannik è un ragazzo straordinario che ho il privilegio di poter conoscere molto molto bene, e quindi l’augurio è che continui ad essere se stesso, e a dimostrare che nella vita non sono le parole che fanno la differenza, ma i fatti, i valori, la determinazione di poter  crescere continuamente, senza dover rispondere in maniera polemica al nostro mondo, perché purtroppo è questo quello che ci circonda. Ma lui ci sta dimostrando che è solo con un’asperità che si dimostra di essere singoli.”