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La spada del nostro Boris viene esaminata minuziosamente. La scoperta dei giudici è clamorosa: all'interno della coccia - dove l'arma viene impugnata - viene scoperto un circuito elettrico collegato ad un piccolo pulsante che, azionato, falsifica il contatto con l'avversario ed assegna la stoccata. Terribile scoperta."Sì, sono sicuro di non averti colpito. Ci deve essere qualcosa che non va".
La rovinosa caduta di Boris Onischenko ha inizio in quel preciso attimo. Viene istantaneamente escluso dalla competizione, mentre i suoi compagni vengono graziati perché viene acclarato che si tratta di un'iniziativa dell'atleta: il quale viene rispedito a Kiev in fretta e furia (le sue giustificazioni sono tutt'altro che convincenti), anche per sfuggire all'ira dei connazionali in gara a Montreal. Poco tempo dopo viene contattato dal leader sovietico Leonid Brezhnev, che lo congeda con disonore dall'Armata Rossa, lo multa di 5.000 rubli e lo priva di tutti i riconoscimenti sportivi. Diventato tassista a Kiev, non si è più avuta notizia di lui. Fabio Ornano @fabio_ornano"È stato come cogliere in flagrante qualcuno sopra un cadavere con la pistola ancora fumante".
(Sandor Kerekes, responsabile olimpico della sezione pentathlon)
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