Un primato difficilmente battibile: sei ori olimpici consecutivi nella stessa competizione, in barba all'età e alla guerra, che ha cancellato due edizioni dei Giochi. Tutto questo (e molto di più) è stato
Aladár Gerevich, il principe della scherma a cinque cerchi.
Nato a Jászberény (Ungheria) il 16 marzo 1910, atleta forte ed elegante, specialista della sciabola. Prende parte alla sua prima Olimpiade a Los Angeles 1932, vincendo l'oro con la squadra magiara: un trionfo ungherese rinnovato quattro anni dopo a Berlino (più il bronzo individuale). Poi la Seconda Guerra Mondiale cancella le edizioni 1940 e 1944, prima di Londra 1948. Gerevich è ancora lì, e come se il tempo si fosse fermato, si porta a casa due medaglie d'oro nella prova individuale e a squadre. Un ungherese inossidabile, che addirittura a Helsinki 1952 (42 anni) ottiene l'ennesimo oro a squadre, l'argento nell'individuale e il bronzo nel fioretto a squadre. Man mano che passano gli anni Aladár Gerevich rimane ai vertici, infischiandosene del fatto di dover combattere con compagni ed avversari molto più giovani, perché si sa: la classe non ha età. Vince il sesto oro a Melbourne con i connazionali della sciabola. Gerevich è ormai diventato una leggenda. Ma come per tutti i fuoriclasse, arriva il momento in cui bisogna raffrontarsi con la realtà: vuole partecipare ancora una volta alle Olimpiadi di Roma 1960. Ma Aladár ha la bellezza di 50 anni compiuti e la federazione ungherese gli dice senza molti giri di parole che ormai è vecchio:
"Vecchio io? Fatemi sfidare gli altri componenti della squadra di sciabola e ne riparliamo".
Gerevich li batte tutti, battendo anche lo scetticismo. Nel concorso individuale manca la finale per una sola stoccata contro l'italiano Calvarese, poi gareggia con i compagni conquistando il suo settimo oro, decima medaglia olimpica di una carriera straordinaria: nella sua bacheca figurano anche 9 ori, 2 argenti e 2 bronzi mondiali. L'arco di tempo intercorso tra il primo oro ai Giochi e l'ultimo è di ben 28 anni. Un record forse imbattibile. Come invidiabile è la sua famiglia di sportivi: la moglie, il suocero ed il figlio salgono tutti e tre sul podio olimpico in carriera, mai però sul gradino più alto. A quello aveva già provveduto il principe della scherma... Aladár Gerevich muore a Budapest il 14 maggio 1991.
Fabio Ornano
@fabio_ornano