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L'oro olimpico nei 100 metri rende difficile quaslasi considerazione strettamente tecnica. Ma la 4x100 è giovedì e Parigi sembra già dietro l'angolo...
Nell’atletica italiana c’è e ci sarà un prima e un dopo l’1 agosto 2021. Per questo gli ori di Marcell Jacobs nei 100 metri e di Gianmarco Tamberi nell'alto saranno analizzati per tanti anni e ricordati per sempre. Chiaramente quello dei 100 metri ha di di per sé stesso una eco internazionale a prescindere da chi vinca ed è per questo che i media di tutto il mondo iniziano a chiedersi come abbia fatto Jacobs a migliorare nel 2021 il suo personale di 23 centesimi: una cosa mostruosa, come per un calciatore passare dalla Serie C alla Serie A nel giro di pochi mesi.
Va detto che Jacobs, pur avendo 27 anni, ha svoltato veramente soltanto nel 2019 quando ha abbandonato in maniera definitiva il salto in lungo dove aveva un grande potenziale ma dove nella sostanza, senza mitizzare salti nulli o ventosi, all’aperto non è mai andato oltre i 7,95 metri. Specialità che non gli ha portato medaglie ma tanti infortuni sì. Nel 2018, guidato dall'ex grande triplista Paolo Camossi, la vera svolta sui 100, migliorando più volte in gare minori il proprio personale, fino al 10”08 sulla pista magica di Savona.
Altra data fondamentale nella storia atletica di Jacobs il 16 luglio 2019, quindi a salto in lungo già abbandonato, quando al meeting Città di Padova arriva a 10”03. Ecco, quel risultato è rimasto il migliore di Jacobs fino a quest’anno. Un 2021 davvero magico, iniziato con l’oro nei 60 metri agli Europei indoor di Torun, risultato dal peso specifico enorme non essendo mai stato Jacobs un razzo in partenza, e proseguito con il record italiano di 9”95 nella solita Savona. Il resto è storia olimpica, con un 9”80 che è un record europeo destinato a durare ed una dimensione internazionale imprevedibile fino a pochi mesi fa, visto che mai era stato nei primi 20 nel ranking dei 100 metri.
Così come mai un italiano era mai stato nemmeno nella finale olimpica dei 100 metri, figurarsi sul gradino più alto del podio. Non Livio Berruti, anche se con il suo personale di 10”2 nel 1960 avrebbe potuto vincere l’oro anche nei 100, non Pietro Mennea che pur non essendo al livello dei 200 avrebbe nei 100 potuto essere quasi da podio sia a Montreal sia a Mosca. Marcell Jacobs è adesso nella storia, quanto e forse più di loro, anche se le prossime puntate della sua carriera sono tutte da scrivere e Parigi 2024 sembra già dietro l’angolo, mentre coltiviamo grandi sogni anche per la 4x100 dove . Appuntamento alle 4.30, ora italiana, di giovedì: con lui, Desalu, Patta e il grande deluso (pur avendo dato il massimo) Tortu.
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