Per avere un'idea di quanto valga il record mondiale stabilito da Almaz Ayana nella finale dei 10000 dei Giochi di Rio, si può ricordare che nel 2016 soltanto cinque uomini italiani (Meucci, Chatbi, El Mazoury, La Rosa e D'Onofrio) hanno corso la distanza in un tempo inferiore al 29:17:45 della etiope che ha stritolato una concorrenza di altissimo livello: dalla Cheruiyot che è andata a meno di un secondo dal vecchio primato a Tirunesh Dibaba che ha chiuso la sua epoca da regina quale è, con un bronzo e un tempo comunque di eccezione e suo personale (a 31 anni) nella distanza di cui è stata campionessa olimpica a Pechino e Londra. La Ayana non viene certo dal nulla, l'anno scorso nei 5000 vinse anche i Mondiali a Pechino, ma adesso sarà interessante seguire i discorsi sui record degli anni Ottanta e Novanta ancora da cancellare perché con tempi o misure sovrumani. Perché quello vecchio sui 10.000 era di Wang Junxia, la più dotata della prima ondata di grandi mezzofondiste cinesi, che lo stabilì nel 1993 in patria ma poi ebbe una carriera oltre Ma Junren, arrivando a vincere l'oro ai Giochi di Atlanta nei 10000. Asterisco: è finita nel dimenticatoio la lettera firmata lo scorso febbraio da Wang Junxia e da alcune sue vecchie compagne in cui si accusvaa Ma di averle costrette a doparsi con la forza nonostante i loro rifiuti. E comunque, in piena era della pulizia e dell'onestà, senza funghi e sangue di tartaruga, la Ayana ha corso 14 secondi più veloce di lei.