Le discussioni su chi sia stata la giocatrice di tennis più forte di tutti i tempi sono affascinanti e senza una risposta certa, per tante ragioni: superfici in passato davvero molto diverse fra di loro come rimbalzi e velocità, diverso peso dei tornei (fino alla fine degli anni Ottanta gli Australian Open contavano pochissimo), ritmi di attività non paragonabili e differenza abissale fra le più brave e le altre. Di sicuro fra quelle poche che in questa discussione hanno cittadinanza c'è Steffi Graf, che il 17 agosto del 1987, esattamente 30 anni fa, superò Martina Navratilova nella classifica WTA diventando ufficialmente la numero 1 del mondo. Il giorno prima la diciottenne tedesca aveva battuto Chris Evert nella finale di Los Angeles, che faceva parte del circuito Virginia Slims (in pratica l'antenato dell'attuale WTA Tour), ma tutta la sua stagione era stata strepitosa, con tanto di vittoria al Roland Garros, in finale sulla Navratilova, finale a Wimbledon (sconfitta dalla ceca diventata statunitense) e conquista di altri sette tornei fra cui appunto Los Angeles. La Navratilova era la numero 1 in pratica da 9 anni, visto che lo era diventata il primo luglio 1976 e che solo per qualche mese fra il 1980 e il 1981 era stata superata dalla Evert. Insomma, il cambio della guardia Navratilova-Graf fu il passaggio di consegne fra due epoche, anche se la Navratilova avrebbe continuato a giocare ad altissimo livello per anni e in doppio si sarebbe trascinata fin quasi ai giorni nostri (vincitrice a 50 anni, nel 2006, nel misto agli U.S. Open insieme a a Bob Bryan). La Evert, richiesta di un parere, fece una previsione: "Steffi è davvero brava, oltre ad essere più giovane di noi. Rimarrà numero 1 del mondo fino a quando ne avrà voglia". Previsione parzialmente sbagliata, perché all'inizio degli anni Novanta sarebbe stata sorpassata dalla Seles e non l'avrebbe certamente più ripresa senza la coltellata di Amburgo.