Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912
Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi
Il numero 1 del mondo ad Halle ha vinto il primo trofeo sull'erba e adesso senza Djokovic, nel torneo più prestigioso di tutti, è il principale favorito insieme ad Alcaraz...
Jannik Sinner può vincere Wimbledon? La domanda ha cittadinanza anche dopo che il numero 1 del mondo ha vinto ad Halle il primo torneo sull’erba in carriera, il quattordicesimo in totale, battendo in finale Hurkacz nell’ennesima settimana postiva per il tennis italiano. In tempi nemmeno troppo lontani per la finale di Musetti al Queen’s ma anche per la semifinale della Cocciaretto a Birmingham ci saremmo esaltati, adesso è tutto sembra normale e nessuno sa davvero spiegare il perché, visto che ci sono tante nazioni importanti che investono sul tennis, anche con logiche simili a quelle italiane (cioè aiutare i miniteam, invece di osteggiarli come accadeva in passato) e con cifre maggiori.
Per il vincitore degli Australian Open primo titolo sull’erba, quindi, superficie in cui si gioca 5 settimane all’anno, e su cui quindi nessuno imposta la propria carriera anche se Wimbledon agli occhi del pubblico generalista vale quanto tutto il resto del tennis messo insieme. Diamo per scontato il solito discorso, cioè che l'erba tagliata come negli ultimi 20 anni, cioè più corta, è una superficie meno lontana dalle altre rispetto al passato: Borg che vince al Roland Garros e a Wimbledon è tuttora incredibile, che lo faccia Alcaraz no. Detto questo, l'erba ha comunque sue specificità anche nel 2024 ed adattarsi è una questione di sensibilità più che di abitudine.
L’erba Sinner la pratica da 6 stagioni, con un crescendo coerente con quello della sua carriera. A Wimbledon eliminato al primo turno da Bolt nell 2019, non ancora maggiorenne, al primo turno nel 2021 da Fucsovics, prima di cambiare passo nel 2022 coinciso con il cambio di allenatore, anzi di allenatori. Il ‘nuovo’ Sinner versione Vagnozzi e poi Cahill non aveva ancora il servizio e la personalità del Sinner attuale, ma aveva già la risposta e tutto il resto. Due anni fa Sinner mise in fila Wawrinka, Ymer, Isner e Alcaraz che era già quasi Alcaraz, prima di arrendersi nei quarti a Djokovic in 5 set dopo essere stato sopra di 2. Djokovic che poi in semifinale con Norrie ed in finale con Kyrgios avrebbe sofferto meno che contro Sinner, anche se proprio quella partita, apparentemente equilibratissima, convinse a Sinner che le distanze con il numero 1 del mondo fossero ancora enormi.
Il resto è storia dell’anno scorso, quando Sinner fu portato avanti dai suoi miglioramenti e da un tabellone decisamente facile: Juan Manuel Cerundolo, Schwartzman, Halys, Galan, Safiullin e in semifinale Djokovic, che questa volta non si prese pause e lo fece fuori in tre set, dando di nuovo la sensazione che al 100% le distanze fossero notevoli. Stiamo però parlando di una semifinale a Wimbledon, cioè di un risultato che anche per alcuni campioni vale una carriera e a cui in Italia erano arrivati soltanto Berrettini (poi in finale, nel 2021) e Pietrangeli. I bookmaker e soprattutto il mercato non coincidono sempre con valutazioni sportive, anzi, ma è significativo che con Djokovic probabilmente assente la corsa alla vittoria sia ritenuta una corsa a due, fra Sinner e Alcaraz, entrambi quotati in zona 2.50, con i più vicini rivali, Zverev e Medvedev, a 16.00. Questo non significa che Sinner vincerà Wimbledon di sicuro, ma che il suo status è quello dei favoriti e la cosa non è scontata nemmeno per il numero 1 del mondo.
stefano@indiscreto.net
Condividi
Link copiato