Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912
Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi
Lo straordinario Wimbledon del tennista di Carrara è finito in semifinale contro un Djokovic ancora nettamente superiore. Ma questo è un nuovo inizio, sull'onda lunga della Sinnermania...
Siamo arrivati al punto di ritenere una semifinale a Wimbledon quasi la normalità, ma ciò che ha fatto Lorenzo Musetti rimarrà per sempre nella sua storia e nel cuore di chi l’ha visto giocare un tennis fantastico fino appunto alla semifinale, quando Djokovic gli ha fatto giocare il tennis di Djokovic, situazione in cui ancora oggi, 37 anni contro 22, è di un altro pianeta rispetto a Musetti. Che questo torneo proietta in una dimensione nuova, visto che mai in uno Slam per adulti (fra gli juniores aveva vinto gli Australian Open) era andato oltre gli ottavi di finale, comunque risultato pazzesco (cosa diremmo di un calciatore di Carrara considerabile fra i primi 16 del mondo?).
Altro che giocatore da highlights, il nuovo Musetti è soldissimo anche se non sarà mai Sinner perché la sua varietà di colpi e paradossalmente il suo superiore talento lo condanna a giocare bene se vuole vincere, diversamente dai Nadal, dai Federer, dai Djokovic, dai Sinner, che pur nella differenza di stili hanno un margine di sicurezza impressionante che Musetti strutturalmente non può avere. Poi i tabelloni vanno anche interpretati e delle 5 partite vinte in questo Wimbledon soltanto nel quarto con Fritz partiva da sfavorito, con tutto il rispetto per Lestienne, Darderi (con l'italo-argentino una vera battaglia, Comesana e l'emergentissimo Mpetshi Perricard, ma questo non toglie che Musetti nel torneo più prestigioso del mondo abbia raggiunto un risultato che fino al 2021 per l’Italia era stato raggiunto soltanto da Nicola Pietrangeli, prima che Berrettini quell’anno lo superasse (finale persa con Djokovic) e Sinner nel 2023 lo eguagliasse (sconfitto da Djokovic).
Un exploit non isolato, ma figlio di un cambio di passo sull’erba, superficie dove fino all’anno scorso Musetti non aveva mai vinto una partita. Nel 2024 semifinale a Stoccarda, battuto da Berrettini, finale al Queen’s battuto da Tommy Paul, e adesso semifinale a Wimbledon. Per continuità e capacità di portare a casa le partite sporche non sarà mai Djokovic, è chiaro, ma ha dimostrato di avere le armi per vincere uno Slam quando Djokovic non ci sarà più e i Sinner-Alcaraz della situazione dovessero avere qualche problema. Poterlo fare non significa farlo, sono senza Slam campioni come Zverev e Tsitsipas ed in infondo anche Medvedev ne ha vinto 'soltanto' uno. Di sicuro Musetti per il suo modo di giocare è uno che avrà sempre il pubblico neutrale dalla sua parte, cosa che sta già facendo innervosire molti avversari, buon ultimo proprio Djokovic. Sull'onda lunga della Sinnermania stanno succedendo cose incredibili, agli occhi di chi è cresciuto abituandosi a seconde settimane degli Slam senza italiani.
stefano@indiscreto.net
Condividi
Link copiato