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Rafael Nadal,Grand Slam champion, will retire from tennis at the end of this season. 2024 French Open - Day 2

(FILE PHOTO)  Rafael Nadal,Grand Slam champion, will retire from tennis at the end of this season. PARIS, FRANCE - MAY 27: Rafael Nadal of Spain waves to the crowd as he walks off after his defeat by Alexander Zverev of Germany in the Men's Singles first round match on Day Two of the 2024 French Open at Roland Garros on May 27, 2024 in Paris, France. (Photo by Clive Brunskill/Getty Images)© Getty Images

L'ora di Nadal

Il ritiro di uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi, la cui grandezza è stata esaltata da quella di Federer e Djokovic. Con lui che ha contribuito alla loro...

10 ottobre

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Rafael Nadal le ha provate tutte pur di non ritirarsi, ma alla fine il corpo ha vinto sulla testa dopo un 2023 in cui è riuscito a giocare soltanto 4 partite e un 2024 in cui non è quasi mai riuscito ad avvicinarsi nemmeno al 50% del vero Nadal. In un video di quasi 5 minuti, in cui ha ringraziato tutti (anche, senza dilungarsi troppo, Federer e Djokovic), Nadal ha quindi annunciato la fine della sua prima vita, a 38 anni di età. Difficile ipotizzare come sarà la seconda, al di là della sua academy, degli sponsor, delle mille offerte per una vita da celebrity. Ma per carattere è difficile che accetti di fare per il prossimo mezzo secolo soltanto il monumento a sé stesso, alla Federer, più probabile che una volta elaborato il lutto per il ritiro si butti in qualche nuova impresa sportiva come organizzatore o proprietario. Poi la storia ha dimostrato che i migliori ex fuoriclasse sono quelli che hanno l’umiltà di non fare niente, vedremo.

Intanto l’orizzonte tenistico di Nadal è quello della fase finale di Coppa Davis a Malaga, dal 19 al 24 novembre, in cui la Spagna di Nadal e Alcaraz affronterà l’Olanda nei quarti, poi eventualmente Germania o Canada in semifinale, per chiudere magari contro l’Italia di Sinner. Sarebbe un'uscita di scena meravigliosa. Comunque vada, dalla Davis alzata (nel caso sarebbe per lui la quinta) dopo aver magari vinto il doppio decisivo in finale fino a un infortunio che nemmeno gli permetta di scendere in campo, dopo Malaga non vedremo più il Nadal tennista e cercheremo di evitare su YouTube i filmati delle esibizioni.

Inutile elencare tutte le vittorie e i record di Nadal, che hanno fatto parte della vita degli appassionati di tennis negli ultimi venti anni: dai 14 Roland Garros (l’ultimo due stagioni fa, a 36 anni) ai 22 Slam totali (solo Djokovic ha fatto meglio) a tutto il resto, non si può spiegare la grandezza di Nadal soltanto con i numeri o con la retorica del duro lavoro, come se gli altri grandi e meno grandi della sua epoca non si fossero allenati, ma con la sua ostinazione nel voler essere qualcosa in più di un giocatore da terra battuta, con statistiche da paura in tutti i grandi tornei. E infatti il Nadal più amato è quello che da outsider di lusso ha vinto o comunque lottato per vincere Wimbledon, US Open e Australian Open, contro avversari che apparentemente avevano più armi a disposizione, non ci riferiamo soltanto a Federer e Djokovic. Poi lui si è affacciato sul circuito ATP proprio all'inizio dell'era in cui le differenze fra superfici si sono assottigliate, grazie anche a trovate come il differente taglio dell'erba o il cambio di peso delle palline, quindi il suo Wimbledon è stato pmeno distante dal Roland Garros di quanto lo fosse per Borg.

Epiche certe vittorie, su tutte la finale di Wimbledon 2008, 9-7 al quinto set su Federer, ma anche tante sconfitte, come la semifinale di Wimbledon 2018 con Djokovic o la finale degli Australian Open 2017 con Federer. Disumana la sua capacità di migliorare tecnicamente a un livello già eccellente, dote certo non di Federer e soltanto in parte di Djokovic, che però ha rimediato con una intelligenza leggermente superiore, in campo e fuori. La carriera di Nadal non è stata soltanto un elenco sterminato di partite, ma anche un modo di essere, che ha alimentato la grandezza di Federer e Djokovic, che a loro volta hanno alimentato la sua.

Come si colloca Nadal nella storia del tennis, al di là dell’ovvio confronto con gli altri due dei Big Three? Una storia purtroppo da asteriscare fino al 1968, per motivi evidenti; se oggi i migliori otto giocassero in un circuito a parte gli US Open potrebbero essere vinti tranquillamente da chiunque entro la trentesima posizione ATP: Ruud, De Minaur, Tiafoe, Musetti, Bublik, Cobolli…

Detto questo, Nadal sul è il migliore giocatore dell’universo di tutti i tempi sulla terra battuta, a pari merito con Borg (che al Roland Garros ha perso solo 2 volte nella sua vita, entrambe con Panatta), ma fra le mille cose ha vinto anche 4 US Open: dal 1968 soltanto Connors, Sampras e Federer ne hanno vinti di più. Uno di più, cioè 5. In altre parole sul massimo torneo sul cemento Nadal è stato all’altezza dei più grandi riconvertendo il suo gioco. Un po’ ciò che Djokovic ha fatto, con il percorso inverso, sulla terra, e che Federer, Connors e Sampras non hanno fatto anche se Federer un Roland Garros l’ha vinto, anche grazie a Soderling che gli eliminò Nadal negli ottavi.

Nadal nella storia open, dunque. Secondo noi dietro a Rod Laver, che però ha dominato in un’era in cui sul cemento si giocava poco, e di pochissimo dietro a Djokovic pur avendo picchi di rendimento più alti, ma davanti a Federer (e qui i picchi sono a favore dello svizzero), Borg, Sampras, Lendl, McEnroe, Agassi e Connors. Ma questo è bar della storia, che serve soltanto a lenire il dolore per il tempo che passa e la vita che se ne va. Tanta vita passata con Nadal e i suoi due immensi rivali: insieme per sempre. 

stefano@indiscreto.net

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