La crisi matrimoniale di Wayne Rooney, facilitata dall’inevitabile storia di escort (la differenza fra Inghilterra e Italia è che in Inghilterra le notizie vengono scritte, non c’è il mito del ‘campione da lasciare tranquillo’), ha fatto passare la moglie Coleen McLoughlin come la solita cacciatrice di calciatori che fuori tempo massimo scopre di essere stata cornificata. La storia è però meno stereotipata del solito, per almeno due motivi. Il primo: i due stanno insieme fin da quando lei aveva 12 anni (Rooney ne ha uno di più): vicini di casa a Croxteth, sobborgo di Liverpool, amici (primo appuntamento al cinema, per vedere insieme ‘Austin Powers 2’) e poi molto di più. Un matrimonio sopportato dalla famiglia McLoughlin, di ceto leggermente superiore a quello dei Rooney (la madre di Wayne, Jeanette, era bidella nella scuola privata dove studiava Coleen), e accolto invece con entusiasmo dai parenti del giocatore. La seconda: Coleen in Inghilterra è un personaggio noto almeno quanto il marito, con guadagni senz’altro paragonabili. Proponendosi come ragazza della porta accanto ha creato un piccolo impero come scrittrice, personaggio televisivo e soprattutto testimonial: fra i suoi sponsor personali Nike, come se il calciatore fosse lei, LG, Littlewoods. In euro il suo patrimonio personale è valutato intorno ai 20 milioni, considerando quello che il padre di suo figlio dovrà darle il sorpasso nella classifica della ricchezza è sicuro.