Per i calciatori professionisti il tifo è un ricordo d’infanzia, è un discorso che molti tifosi non accettano ma rappresenta anche la realtà nella quasi totalità dei casi. Quante interviste si sono lette su Fabio Cannavaro che avrebbe tanto voluto chiudere la carriera nella sua Napoli? O su Lucarelli cuore livornese?
Adesso vanno di gran moda gli interisti ex milanisti, o viceversa. Dopo avere detto tutto il dicibile sulla fede rossonera di Balotelli e qualcosa in meno sul bambino nerazzurro Filippo Inzaghi, il prossimo ad entrare nel mirino di questo gioco potrebbe essere Davide Santon.
Anche lui chiaramente tifoso della squadra ‘sbagliata’, fin da piccolo. Senza entrare nel merito delle passioni di Ibrahimovic (da bambino di Malmoe simpatizzava per l’Inter, dicono) o di Kakà, che magari si rivedranno contro in un derby, per chiudere la discussione basterebbe ricordare il tifo del calciatore italiano più forte di tutti i tempi.
Giuseppe Meazza, milanesissimo oltre che simbolo eterno dell’Inter: fra le macchie del suo passato proprio il tifo rossonero fino all’età adolescenziale, indotto da un cambio di maglia del suo idolo Cevenini III. Un passato che da responsabile delle giovanili interiste, ormai cinquantenne, non gli impediva di caricare i suoi ragazzi (fra questi Sandro Mazzola) con frasi che non sarebbero venute in mente nemmeno all’avvocato Prisco.