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Lo scopritore di Raiola

Mino Raiola, personaggio molto criticato, a volte anche un po' deriso, non può non essere considerato l'uomo calciomercato del 2010. Vediamo insieme quali sono i motivi che lo portano al vertice di questa speciale classifica.

Redazione

10 settembre 2010

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L'uomo mercato 2010 è senz'ombra di dubbio Mino Raiola, che al di là delle biografie un po' sfottenti (come se fare il pizzaiolo fosse un crimine) è nel calcio da una vita ha diverse caratteristiche che piacciono alle società non solo italiane. 1) Ha avuto ed ha nella sua scuderia quasi solo calciatori forti, da Nedved a Balotelli passando per Ibrahimovic; 2) Ha da sempre buoni rapporti con Luciano Moggi, una fama che non gli dispiace e che gli ha aperto molte porte; 3) Non ha la targa di un club, si fa guidare solo da considerazioni di convenienza; 4) Non si limita, come la quasi totalità dei procuratori, a cavalcare lo scontento dei suoi assistiti, ma si presenta con la squadra potenziale acquirente già pronta. Un po' procuratore e molto mediatore, insomma, con tutto quel che segue in termini di conflitto di interessi (ma questo è un problema dei suoi assistiti). Un talento non a caso scoperto da un grande cacciatore di talenti come Gianpaolo Pozzo. Una delle prime operazioni italiane di Raiola fu il trasferimento di Elia Louhenappessy dall'Ajax all'Udinese. Altri suoi assistiti hanno fatto più carriera del molucchese o di Alonso Piola, improbabile parente brasiliano del più noto Silvio portato in una delle prime Inter di Massimo Moratti, ma rimane il fatto che Raiola non si limita a creare problemi ma dà anche l'impressione di risolverli.

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