Si può confutare il dogma dell'infallibilità di Berlusconi? Sì, a meno di non lavorare in una delle sue televisioni, dei suoi giornali o in media condizionabili da investitori pubblicitari a lui collegati. Togliamo quindi dal conteggio almeno metà dei giornalisti e degli opinionisti italiani, precisando che qui sul Guerino stiamo parlando solo del Berlusconi presidente del Milan. Si può confutare questo dogma senza passare o farsi descrivere come intellettuali scomodi, più o meno di sinistra? La risposta è no, come ha confermato anche l'interessante intervista rilasciata da Leonardo alla Gazzetta dello Sport. La prima dopo le sue dimissioni-esonero (ma sempre in amicizia, cosa avevate capito?) dalla panchina rossonera. Fra le varie considerazioni calcistiche, Leonardo sfoggia (o gli fanno sfoggiare: di culto sullo stesso giornale un improbabile Boban che citava a memoria passi della Divina Commedia) una cultura classica che gli fa pronunciare frasi del tipo 'A Narciso tutto ciò che non è specchio non piace'. Fra il 'Ci aspettano dieci finali, dobbiamo lavorare duro' e la costruzione artificiosa di un personaggio ci sarebbero per un uomo di calcio tante cose interessanti da dire. E Leonardo qualcuna ce l'avrebbe ancora in canna, magari la racconterà solo in privato a Moratti.