Kaiserslautern-Hoffenheim, pimpante pareggio (2-2) tra due squadre in salute, rimarrà negli annali del calcio tedesco per la rete (in fuorigioco) segnata dal centrocampista brasiliano Luiz Gustavo, che ha infilato il gol numero 3000 nella storia della Bundesliga.
47 sono gli anni impiegati per raggiungere tale cifra, per un conteggio iniziato con l’ormai storica segnatura di Timo Konietzka dopo 58 secondi dal calcio d’inizio di Borussia Dortmund-Werder Brema, 24 agosto 1963, e proseguito, nelle sue tappe “millenarie”, da Wolfgang Wolf in Kaiserslautern-Bochum (15 dicembre 1978) e da Holger Stanislawski nel derby di Amburgo tra St. Pauli e HSV disputato il 5 maggio 1996.
La rete di Luiz Gustavo tuttavia non è stata sufficiente all’Hoffenheim per mantenere la testa della Bundesliga a punteggio pieno dopo quattro giornate. Il segnalo di arresto è arrivato dall’austriaco Erwin Hoffer, lo scorso anno oggetto misterioso a Napoli, ma a differenza del connazionale Marko Arnautovic, flop nell’Inter, non tanto per demeriti propri.
“Razzo” Hoffer (il nick è un omaggio alla sua velocità) è un giocatore che merita di essere riscoperto. Prima della frustrante esperienza italiana, la sua carriera ha sempre parlato la lingua universale del gol. 9 in 13 partite nell’Austria under 17, miglior marcatore dell’under 20 quarta ai mondiali di categoria 2007, 7 centri nell’under 21, 41 in tre stagioni al Rapid Vienna (inclusa una tripletta rifilata al Red Bull Salisburgo del Trap), due volte consecutive (2008 e 2009) inserito nella top 11 della Bundesliga austriaca.
Arrivato per rinforzare il reparto offensivo del neopromosso Kaiserslautern, Hoffer aveva finora lasciato la ribalta al compagno di reparto, il croato Srdan Lakic. Con la sua doppietta all’Hoffenheim si è finalmente scrollato di dosso un anno di ruggine partenopea. D’accordo, non è Messi, ma siamo sicuri che al Napoli non sarebbe servito più del declinante (nonché già ospite dell’infermeria) Lucarelli?