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L'Aquila della Lazio

L'aquila che dovrebbe volare sul cielo dell'Olimpico in occasione di Lazio-Milan non avrebbe ragione di esistere, in un paese e in un calcio civili. Altro lavoro per il moralizzatore Lotito...

Redazione

21 settembre 2010

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L'aquila che domani sera dovrebbe volteggiare sull'Olimpico, in occasione di Lazio-Milan, è una buona occasione per riflettere sulla strumentalizzazione degli animali. La Lav (Lega Antivivisezione) ha infatti chiesto l'intervento del Corpo Forestale dello Stato e delle Polizie Provinciale e Municipale, essendo lo show illegale anche per il regolamento del comune di Roma che che vieta l'esposizione di volatili selvatici e qualsiasi forma di spettacolo che contempli l'utilizzo di animali. Dalla testa di maiale lanciata da qualche barcellonista demente in segno di protesta contro il 'traditore' Figo al povero galletto buttato in campo dai tifosi della nazionale francese (ma poi che fine fa?), passando per i tanti cani e gatti dipinti come se fossero pupazzi, il popolo bue (senza offesa per il bue) del calcio non si è mai posto il problema di questa forma di prepotenza. Del resto insigni sociologi (ma anche il nostro fruttivendolo) sostengono che il calcio sia una metafora della guerra ed in guerra, si sa, non c'è pietà per chi è debole. Speriamo che Lotito, di solito coraggioso nel combattere la feccia del tifo, sappia cogliere il vero senso dell'Aquila.

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